Su Perrier è guerra psicologica di Ugo Bertone

Su Perrier è guerra psicologica Nestlé attacca Su Perrier è guerra psicologica PARIGI DAL NOSTRO INVIATO La prima battaglia si chiuderà il 6 marzo. Quel giorno Gilles Ray, presidente del tribunale di Nimes, deciderà se accogliere o meno il ricorso Nestlé sul congelamento dei diritti di voto di Exor (la società destinata a finire sotto il controllo dell'Ifint) in Perrier. E, in vista della sentenza, Nestlé segna un punto a favore importante: il pubblico ministero, madame Bourrel, si è schierato contro i dirigenti di Exor, rei di aver nascosto il mutamento degli equilibri societari a danno della trasparenza del mercato. Per questo il sostituto procuratore chiede alla Corte di punire Exor congelando per due anni il diritto di voto sui titoli per la quota che eccede il 20% (il pacchetto si aggira sul 35). Tutto deciso? Dal fronte Exor si fa notare che non era inattesa la sortita del magistrato, alle dirette dipendenze del ministero. In pratica, madame Bourrel si è limitata a far sue le tesi della Cob, la Consob transalpina, ovvero di un altro organismo dell'amministrazione pubblica, Ma, come è successo in altri casi, il giudice potrebbe non accogliere le decisioni in arrivo dall'amministrazione. E' già successo, in materia di opa e di battaglie finanziarie, più volte. E Exor, infine, è pronta in ogni caso ad andare in appello. Tutto, insomma, è ancora da decidere anche se sul piano psicologico la breccia di Nimes pesa. Sul fronte finanziario, l'offerta di Nestlé su Perrier cozza contro il muro della solida maggioranza (il 49,32%) controllato da Exor e Saint Louis. L'unica arma è di smontare nei tribunali sia i diritti di Exor (contestando, in pratica la gestione di Vincent) che la regolarità del passaggio della quota del 13,48% a Saint Louis. E i dùbbi dei tribunali, in questa chiave, sono tante picconate contro la diga della maggioranza di Perrier, pur sostenuta dai dirigenti e dai sindacati. E la Borsa? In attesa dei giudici si muovono solo pochi operatori, mentre continua la cauta, ma costante ascesa dell'Arac Banking Corporation (probabilmente alleata della Société Generale e di Exor), che ha già rastrellato 1*1,87% del capitale, e si muovono i broker anglosassoni, tipo Goldman Sachs e Warburg. I veri giochi però si fanno fuori. E qui si rincorrono le voci c'è chi pensa a una mediazione di Lazard, decisa a ricucire lo strappo (magari a vantaggio di Bsn), c'è chi sottolinea i messaggi in arrivo da Suez, ove non si fa mistero che il nodo della discor dia è il prezzo, ritenuto troppo basso, offerto da Ifint per Exor E' il momento della guerriglia psicologica, insomma, e qui sono ormai scesi in campo gli specialisti delle battaglie finanziarie, una sorta di generali della guerra psicologica. Per Nestlé opera una vera e propria forza d'urto, messa assieme da Publicis. Il suo quartier generale è al 47 di Rue de Monceau, sede di Indosuez e dispone di esperti giuridici, di consulenti per la stampa e di tecnici delle opa pronti a ogni «situazione d'emergenza». E Exor? Vincent replica con l'equipe del leggendario Michel Frois, 78 anni, detto il Colonne! lo per aver guidato i servizi di informazione dell'esercito nella guerra di Indocina. U Colonnello vanta, negli ultimi anni, una tabella di marcia impressionante: ha lavorato, con i suoi uomini, nelle operazioni Arnault-Raca mier, Galeries Lafayette - Nou velles Galeries, Delmas-Bolloré. Ugo Bertone

Persone citate: Arnault, Delmas, Gilles Ray, Warburg

Luoghi citati: Nestlé, Parigi, Publicis