Tra San Paolo e Fondiaria il patto è sacro di Zeni

Tra San Paolo e Fondiaria il patio è sacro Mentre il Credito Romagnolo cerca un partner (senza però chiudere le porte al socio toscano) Tra San Paolo e Fondiaria il patio è sacro L'istituto torinese sale al 20% nella Milano Assicurazioni MILANO. Due giorni fa il debutto in Europa con Epic. Ieri la conferma dell'asse privilegiato, in Italia, tra Fondiaria e Sanpaolo di Torino che diventerà azionista importante (con un 20% almeno) della controllata Milano Assicurazioni. Si stringe l'asse di ferro Firenze-Torino. Rischia di allentarsi il rapporto tra Fondiaria e Credito Romagnolo, la banca che proprio ieri ha iscritto il suo titolo al mercato ristretto: dall'ipotesi di un prossimo accordo (con tanto di scambio azionario, duramente smentito dagli interessati) si è rapidamente passati all'ipotesi di un'alleanza tra Rolo e altre compagnie che qualcuno ha individuato nell'Alleanza e altri nel Lloyd Adriatico. Ma torniamo a Sanpaolo-Fondiaria. Due le decisioni prese ieri dai consigli d'amministrazione della holding bancaria e del gruppo assicurativo. Primo: la scelta della Milano Assicurazioni, controllata al 63% dalla Fondiaria, mille miliardi di raccolta premi, come partner di riferimento del Sanpaolo. Secondo: il via a un aumento di capitale della Milano (da 59,9 a 97,4 miliardi che, con il sovrapprezzo, farà incassare alla compagnia qualcosa come 463 miliardi) nel corso del quale il Sanpaolo porterà la propria quota dall'attuale 6% a non meno del 20%. Ridimensionato, così, il ruolo della Polaris, la piccola compagnia che aveva fatto da ponte nell'accordo precedente Fondiaria-Sanpaolo: l'inglese Guardian Royal Exchange uscirà dal capitale, la Polaris danni passerà al 100% alla Milano; la Polaris vita resterà per metà dell'istituto torinese e per metà del gruppo fiorentino. Risultato: d'ora in avanti il Sanpaolo venderà i prodotti vita della Polaris, il Sanpaolo Invest quelli della Milano, le control¬ late Banco Lariano e Provinciale Lombarda gli uni e gli altri. Giochi ancora aperti, invece, tra Fondiaria e Rolo. Prossimo un matrimonio? O divorzio in vista? «Prevediamo tempi stretti, nell'ordine di qualche settimana e comunque prima della prossima nostra assemblea, per la definizione di un accordo con un partner assicurativo». Così, Emilio Ottolenghi, vicepresidente della banca bolognese, presente ieri a Milano insieme al presidente Francesco Bignardi alla quotazione della banca al ristretto (primo prezzo: 16.100 lire). Qualcosa in più ha detto Romano Ceroni, direttore generale: «Siamo corteggiati da diverse compagnie, abbiamo trattative in corso ma l'unico rapporto è con Fondiaria con cui abbiamo venduto più di 10 mila polizze in un anno. L'obiettivo è quello di costruire con il partner assicurativo una piccola compagnia vi¬ ta controllata pariteticamente». Giochi apertissimi, insomma, a Bologna. Con Fondiaria ben messa ma con almeno un'altra compagnia che sta tentando lo sprint finale. Il Rolo, dopo l'incorporazione della Banca deiFriuli, fa gola. I numeri, presentati ieri dal presidente Bignardi, parlano chiaro: raccolta (aggregata) di 14.620 miliardi, utile operativo di 646 (+6,8%). Un po' meno chiare (per ora) le quote azionarie dei principali soci. Si sa solo che dopo la decisione di aumentare dal 2 al 10% il limite del controllo individuale previsto nello statuto, la corsa al nuovo tetto è in corso. Ammette Ottolenghi: «La Banque nationale de Paris e il gruppo Cir-Cofìde-Sasib hanno superato il limite precedente del 2% e quasi raggiunto il 4%». Armando Zeni

Persone citate: Bignardi, Emilio Ottolenghi, Francesco Bignardi, Guardian Royal, Ottolenghi, Romano Ceroni