Anche i professori a volte fanno ridere di Masolino D'amico

Anche i professori, a volte, fanno ridere La nuova commedia «Sotto banco» di Domenico Starnone, pungente satira del mondo scolastico, ottima prova per tutti gli attori Anche i professori, a volte, fanno ridere Trionfa il trio del «Portaborse», Luchetti-Orlando-Finocchiaro ALESSANDRIA DAL NOSTRO INVIATO La scena rappresenta una palestra scolastica, i personaggi sono insegnanti di liceo impegnati negli scrutimi di fine anno. La palestra sostituisce la sala dei professori, inagibile per i liquami che vi piovono dal tetto, e in un patetico tentativo di salvarne, fra tutte le fatiscenti strutture scolastiche, almeno il linoleum, tutti coloro che entrano sono costretti a indossare le scarpe da tennis. I docenti arrivano alla spicciolata, e mentre si attende che il preside dia inizio alla riunione facciamo la conoscenza con i vari tipi e assaggiamo le tensioni fra di loro. Esiste una specie di alleanza fra Cozzolino (lettere) e la Baccalauro (statistica), alleanza che durante l'ultima gita scolastica avrebbe potuto saldarsi in un vero e proprio flirt; questo non è avvenuto, ma i colleghi hanno malignato, e il preside ha ricevuto una lettera anonima che li accusava di intendersela trascurando la custodia dei ragazzi. Gli altri professori sono padre Mattozzi, un prete che vanta le proprie larghe vedute ma che trascura l'igiene personale; Cirrotta (matematica), dongiovanni che insidia volgarmente insegnanti e studentesse, e che svolge una seconda attività esterna, comportante l'uso di un telefonino cellulare che squilla spesso; la Alinovi (storia dell'arte), che ha messo gli occhi su Cozzolino e pertanto è gelosa della Baccalauro; Mortillaro (francese), alcolizzato e depresso. I professori sono ulteriormente caratterizzati dall'atteggiamento verso gli studenti, bestie da castigare o comunque da tenere a distanza per i più (Mortillaro li chiama abitualmente «beduini», e vorrebbe mandarli «a zappare»); Cozzolino e la Baccalauro sono più indulgenti, riescono a trovare «creativi» anche i più mascalzoni e sferreranno una battaglia per cercare di far promuovere tutti. Il preside è un uomo apparentemente rigido, ignorantissimo (dice «persuadere», «il Carmen dei Sepolcri», «in totem» invece che «in toto»), ma sotto sotto, accomodante. Non vorrei raccontare altro di «Sotto banco», novità di Domenico Starnone tratta da un libro autobiografico del medesimo, anche perché il resto dello spazio mi serve per dirne tutto il bene che posso. Chi mi segue conosce il mio debole per le commedie: a) nuove; b) corali (scritte cioè per un complesso e non per offrire occasioni speciali a delle star); c) trattanti con competenza aspetti della realtà contemporanea; d) in chiave di umorismo, tanto più convincente del sentimentalismo o della seriosità. Così l'entusiasmo che l'anno scorso fu suscitato in me da «Operazione» di Stefano Reali, sulle carenze del sistema ospedaliero, è stato rinnovato da questo «Sotto banco»; c'è perfino uno degli attori di allora. Come in quel caso, l'esecuzione è eccellente. Funzionale la regia di Daniele Luchetti, che ha risolto la difficoltà principale posta dal testo, quella della lunga scena dello scrutinio, con sette personaggi contemporaneamente in scena - una boccata d'aria, fra parentesi, nell'odierna inflazione di monologhi o di pièces a due dove c'era da far muovere chi non sta parlando senza distrarre l'attenzione dall'azione principale. E ottima, davvero ottima la recitazione di tutti, a partire dalla coppia del «Portaborse» Silvio Orlando, che ripete il suo benintenzionato meridionale un po' goffo, e l'allampanata, stranamente attraente Angela Finocchiaro, talvolta un tantino sopra le righe nelle gags ma moderna nella sua nevrosi da figuretta che sembra disegnata da Jules Feiffer o Claire Brétecher. Intorno a loro sono Vittorio Ciorcalo, Michetta Farinelli, Antonio Petrocchi, Roberto Nobile, Roberto Della Casa: magnifici, con gli ultimi due (il francesista e il preside) forse ancora più spassosi degli altri. Il fatto è che tutti hanno personaggi gustosi, ben caratterizzati, dove affondare i denti, e che la somma delle loro individualità risulta in due ore vivaci, spiritose, amare, sia pure non senza qualche ripetizione - il tormentone sul cattivo odore del prete è veramente eccessivo - ma nel complesso irresistibili; in particolare vi sfido a non trovare stupendo il clou col racconto a più voci sul terrificante «viaggio di istruzione» della fa cinorosa scolaresca. Ma non prendetemi per uno stravagante, il Comunale di Alessandria traboccava di spet tatori che se la godevano almeno quanto me. Per chi voglia controllare di persona, la com pagnia sarà in tournée fino a maggio; fra le tappe, Cuneo il 22 e il 23 febbraio, e poi Firenze, Bologna, Milano dal 26 mar zo. Masolino d'Amico Silvio Orlando nel ruolo del professore. Starnone ogni settimana narra le sue disavventure in «Sotto banco» su «Cuore»

Luoghi citati: Alessandria, Bologna, Firenze, Milano