Quelle odiate leggi razziali di Oreste Del Buono

Quelle odiate leggi razziali RISPONDE O.d.B. Quelle odiate leggi razziali Egregio signore, giornali e televisione danno notizie di una campagna in corso intesa a dimostrare che le leggi razziali fasciste vennero accolte dalla popolazione italiana non ebrea con gioia e con zelo: per odio, interesse, malvagità. Chi - come me - ha vissuto quegli anni sa, e dovrebbe ricordare, che è vero proprio il contrario. In Francia, la zona italiana di confine era il rifugio di migliaia di ebrei di quel Paese venuti a mettersi sotto la protezione delle autorità militari italiane... Mario Lattes, Torino GENTILE signor Lattes, la ringrazio di tutto cuore per la sua lettera. Ogni tanto è gradita qualche lettera che non sparli troppo di noi italiani. «In Italia, gli ebrei salvatisi dalla persecuzione tedesca dopo l'8 settembre del '43», lei scrive, «lo dovettero alla solidarietà e generosità dei compaii bi i fi l trioti non ebrei, spinte fino al rischio della vita stessa. Come avrebbero trovato dove nascondersi, le carte d'identità in bianco, i mezzi di sussistenza? Tentare di stravolgere questa verità è una vergogna alla quale non avrei mai voluto assistere e della quale chiunque abbia vissuto quel tempo dovrebbe arrossire come della più calunniosa delle ingratitudini». E' un autentico peccato alterare il passato per il tornaconto del presente. Gentile signor Lattes, allora c'ero anch'io e ricordo come lei. Lo stesso Mussolini non si mostrava davvero razzista nel '32 quando dichiarava a Emil Ludwig che lo intervistava: «Razza: questo è un sentimento, non una realtà; il 95% è sentimento. Io non crederò che si possa provare biologicamente che una razza sia più o meno pura. Quelli che proclamano nobile la razza germanica sono per combinazione tutti non germanici, Gobineau francese. Chamberlain inglese, Weltmann israelita, Lapouge nuovamente francese...». E aggiungeva perentoriamente: «L'antisemitismo non esiste in Italia. Gli ebrei italiani si sono sempre comportati bene come cittadini, e come soldati si sono battuti coraggiosamente. Essi occupano posti elevati nelle università, nell'esercito, nelle banche...». Salvo, poi, a proibire ad Arnoldo Mondadori di stampare una sell'ii di Ldi d l conda edizione dell'intervista di Ludwig, dopo le prime ventimila copie vendute. E, in seguito a promulgare, in ossequio all'alleato Hitler, quelle leggi razziali di cui gran parte del popolo italiano non volle sapere. Naturalmente, nessun popolo è composto tutto di angeli come nessun popolo è composto tutto di demoni, ma le eccezioni non possono costituire la regola. Oreste del Buono

Persone citate: Arnoldo Mondadori, Chamberlain, Emil Ludwig, Gobineau, Hitler, Lattes, Mario Lattes, Mussolini, Razza

Luoghi citati: Francia, Italia, Torino