Agente massacra la famiglia

Agente massacra la famiglia Trapani, dopo il raptus omicida il poliziotto si è sparato Agente massacra la famiglia Ha ucciso le figlie di 12 e 13 anni mentre dormivano Colpita nel sonno anche la moglie, risparmiato il padre TRAPANI.Travolto da follia omicida, l'assistente di polizia Antonino Tagliavia, 42 anni, ha fatto una strage. Ha risparmiato soltanto il padre di 90 anni, che, nel sonno, non si è accorto di niente. Il poliziotto non ha avuto invece pietà per le figlie di 13 e 12 anni, Alessandra e Veronica: le ha uccise mentre dormivano con due colpi di pistola subito dopo averne esplosi altri due contro la moglie Annamaria, di 38 anni, pure addormentata. L'ultimo proiettile nel caricatore, il settimo, se l'è esploso in bocca ed è morto all'istante. Un improvviso raptus di follia è la sola spiegazione per questa agghiacciante tragedia che ieri mattina ha sconvolto Trapani. L'omicida-suicida ha lasciato un biglietto su una mensola in cucina: un foglio strappato da un quaderno a quadretti delle figlie, chiuso in una busta indirizzata al questore Matteo Cinque al quale ha chiesto scusa per il suo gesto. Il messaggio, che probabilmente potrà essere più utile a uno psicologo che agli inquirenti, sembra essere l'unica traccia lasciata da Tagliavia, sempre sorridente, puntuale, inappuntabile durante il servizio nell'ufficio Personale della questura dove lavorava da tre anni dopo esservi stato trasferito dalla questura di Forlì nella quale era rimasto dal 1985 al 1989. Arruolato a 22 anni, non aveva fatto una gran carriera, ma viveva decorosamente nell'alloggio di via Valenza 1, poco distante dal cimitero, in una palazzina a due piani di recente costruzione dove i vicini, dopo il dramma, hanno sostenuto di non aver udito gli spari della pistola d'ordinanza calibro 9. «Una tragedia della follia, una cosa tristissima - ha detto turbato il questore Cinque -. Siamo davanti a un caso di divisione della personalità: come poliziotto ha chiesto scusa al questore, come uomo ha fatto quello che ha fatto». E' accaduto all'alba, prima del risveglio, quando lui e le bambine sarebbero usciti come sempre diretti in questura e alla scuola media «De Rosa» dove gli insegnanti e i compagni di Alessandra e Veronica hanno deposto fiori sui banchi delle due innocenti bambine nella 3a e nella 2a media, interrompendo le lezioni in segno di lutto. La macabra scoperta è stata fatta verso le 9 dagli agenti di una delle «volanti» della questura inviati sul posto dalla centrale da dove erano stati avvertiti con il radiotelefono: «Tagliavia non è arrivato in ufficio e non risponde al telefono, vedete un po' che cosa è successo». Tre-quattro minuti e due agenti hanno suonato insistentemente al campanello di casa Tagliavia. Nessuna risposta. Allora, saliti al secondo piano, hanno forzato la porta d'ingresso. Il loro collega era riverso sul cadavere insanguinato della moglie sul letto matrimoniale e nella stanza vicina i corpi delle bambine erano ancora sotto le coperte, sui volti una smorfia di dolore. E' stato svegliato il padre novantenne e con cautela è stato avvertito mentre giungevano increduli i famigliari da altre zone della città e da Fulgatore, il paese della cintura trapanese dove il poliziotto era nato. Perché? Nessun congiunto ha fornito una risposta. Qualcuno ha mormorato di qualche dissapore famigliare per motivi di interesse, per un piccolo podere: un'eredità contesa, a quanto pare, fra Antonino Tagliavia e un fratello ex poliziotto. Altri hanno parlato di qual- che preoccupazione dell'autore della strage per il bilancio famigliare che consentiva ben pochi margini e che negli ultimi tempi, anzi, l'avrebbe assillato non poco. Il magistrato, che ha disposto le autopsie sui quattro cadaveri, ha ascoltato i parenti, ma sem* bra senza ricavarne spunti di particolare interesse. Dall'Abruzzo sono arrivati in serata i parenti di Annamaria Milano che era originaria di Bussi sul Tirino, un paese di 4 mila abitanti in provincia di Pescara. Prelevati all'aeroporto di Punta Raisi, sono stati accompagnati a Trapani su autovetture della questura. «Un motivo vero non c'è, è stata davvero una tragedia della follia», ha detto ancora in serata il questore Cinque ai giornalisti che gli chiedevano notizie sugli sviluppi delle indagini. Anna Maria Milano, uccisa dal marito Antonino Tagliavia assieme alle due figlie. L'agente di polizia poi si è sparato [foto ap) Antonio Ravida L'uomo ha lasciato una lettera al questore «Chiedo scusa per questo gesto»

Luoghi citati: Abruzzo, Bussi Sul Tirino, Forlì, Milano, Pescara, Trapani