Israele a un passo dall'invasione

Israele a un passo dall'invasione Shamir: porremo fine con la forza agli attacchi missilistici dal Libano Sud Israele a un passo dall'invasione Altri razzi sulla Galilea, 13 feriti e dura ritorsione di Tsahal L'Olp annuncia: alla Conferenza di pace non mancheremo GERUSALEMME. Razzi katiuscia sparati da guerriglieri hezbollah sono caduti ieri per la terza volta da domenica scorsa in località israeliane della GaliIca, a ridosso del confine col Libano. Tredici persone hanno dovuto essere soccorse, ferite o in stato di choc, in un'infermeria di Kiriat Shmona, una città dell'Alta Galilea distante pochi chilometri dalla frontiera; due di loro sono state ricoverate. Come nel caso dei precedenti lanci di razzi, molto più violenta è stata la risposta delle artiglierie israeliano e dell'Els (Esercito del Libano Sud), la milizia loro alleata, che hanno martellato decine di villaggi sciiti a Nord della cosiddetta «fascia di sicurezza», creata dallo Stato ebraico lungo il confine in territorio libanese. Secondo il governo libanese, una trentina di villaggi, abbandonati de diecimila profughi in preda al panico, hanno subito danni pesanti. L'aviazione israeliana ha attaccato e distrutto un obiettivo appartenente agli hezbollah nel villaggio di Jibsheet. Ancora fonti di Beirut sostengono che gli israeliani hanno trasferito 40 carri armati e 60 blindati nella zona di sicurezza. Il premier Shamir ha visitato le aree della Galilea colpite per esprimere al sindaco di Kiriat Shmona la solidarietà del governo e dichiarare che l'esercito israeliano «passerà all'azione per porre velocemente fine agli attacchi» se questi non cesseranno. Il duro monito è stato ripetuto anche dal ministro della Difesa Moshe Arens. I vertici dell'Els hanno minacciato a loro volta di rappresaglia i residenti di Jatar, Kafra e Kabricha se questi non lasceranno i loro villaggi. I combattimenti lungo il confine israelo-libanese non sono mai stati così aspri dalla guerra del Libano del 1982. Per prevenire una nuova invasione, l'esercito di Beirut è stato posto in stato di massima allerta e ha rafforzato le sue posizioni nelle regioni di Sidone e Tufah. Il ministro della difesa, Michel al- Mur, si è recato a Damasco per sollecitare l'aiuto delle forze siriane in caso di attacco. Fonti militari ad alto livello, a quanto si è appreso, hanno comunque negato la possibilità di un'operazione terrestre su larga scala dell'esercito per allargare la fascia di sicurezza controllata dai filo-israeliani. Il «falco» del Likud, il ministro dell'Edilizia Ariel Sharon, ha chiesto che almeno Tel Aviv cessi immediatamente i colloqui di pace per il Medio Oriente finché Damasco «non si sarà impegnata a smantellare tutte le basi degli hezbollah che operano sotto la sua giurisdizione». In tema di conferenza di pace, l'Organizzazione per la libera1 zione della Palestina ha fatto sapere che nonostante l'arresto di due delegati palestinesi da parte delle autorità israeliane, la sua delegazione sarà presente alla nuova tornata di trattative la settimana prossima a Washington. L'annuncio è stato dato a Damasco da Yasser Abed-Rabbo, autorevole esponente del consiglio esecutivo dell'Olp, dopo un colloquio con il ministro degli Esteri siriano Farouk al-Sharaa. «Esiste una coordinazione piena fra le delegazioni palestinese, siriana e le altre delegazioni arabe, sulla causa della pace in Medio Oriente», ha detto Abed-Rabbo. Negli Stati Uniti il Dipartimento di Stato ha messo in guardia contro «i crescenti pericoli» per i suoi connazionali che «viaggiano o risiedono» in Europa, Africa e Medio Oriente. «L'uccisione del segretario generale di Hezbollah, Abbas Mussawi, ha fatto salire i rischi», ha dichiarato ieri il portavoce Richard Boucher, che ha citato notizie di stampa secondo cui il gruppo integralista islamico avrebbe minacciato «vendetta contro gli Usa». La possibilità, ha avvertito il portavoce, è che «gli americani siano i bersagli di azioni terroristiche e anche di nuovi episodi di rapimento». (Ansa-Agi-AdnKronos]

Persone citate: Abbas Mussawi, Abed-rabbo, Ariel Sharon, Farouk Al-sharaa, Moshe Arens, Rabbo, Richard Boucher, Shamir, Yasser Abed