Ponte delle Grazie Andreucci addio di P. Bat.

Ponte delle Grazie; Andreucci addio Camarlinghi: «L'azienda è estranea al giallo della lettera manomessa» Ponte delle Grazie; Andreucci addio L'editrice accetta le dimissioni dello storico ROMA. Un'altra giornata nera per Franco Andreucci, lo storico responsabile di aver diffuso una versione alterata della lettera di Palmiro Togliatti sulla sorte dei soldati dell'Armir. Ieri infatti i soci della casa editrice fiorentina Ponte alle Grazie diretta da Franco Camarlinghi hanno accettato le dimissioni dello storico dal consiglio di amministrazione della società, sottolineando «l'estraneità» della casa editrice al giallo della lettera manomessa. Al termine di una lunga assemblea, gli azionisti della casa editrice, che appartiene al 50 per cento alla marchesa Bona Marchi Frescobaldi e per l'altra metà a un'azienda di produzione del vetro, affermano «la propria estraneità a quanto accaduto a seguito della pubblicazione della lettera di Togliatti da parte del professor Andreucci». Nessuna indulgenza verso lo storico che aveva rimesso il suo mandato a disposizione della casa editrice. Ma con un'ulteriore presa di distanza. I soci infatti ((tengono a precisare che la predetta lettera non faceva assolutamente parte dei documenti oggetto degli accordi stipulati con Mosca». Per Ponte alle Grazie, insomma, lo scoop di Andreucci non ha nulla a che fare con la pubblicazione dei tre volumi previsti dall'accordo tra la casa editrice e gli archivi sovietici. «Soltanto nel corso della ricerca Andreucci ha ritrovato quel documento di Togliatti», precisa ancora Camarlinghi, il presidente della casa editrice che a Roma il 7 febbraio scorso aveva presentato l'iniziativa accanto allo storico dimissionario. E sarà affidata ancora ad Andreucci la cura dei volumi concordati? La risposta di Camarlinghi è laconica: «E' troppo presto per dirlo». Ma in casa editrice gli azioni¬ sti vogliono chiarire alcuni punti ancora oscuri della travagliata storia della lettera manipolata. «Ci riserviamo di valutare ulteriormente l'intera questione in momenti di minori pressioni per non essere strumentalizzati da un dibattito politico a cui la casa editrice è estranea». Anche di risolvere il nuovo enigma della data esatta in cui Andreucci avrebbe consultato il documento nell'archivio moscovita: il 29 gennaio, secondo Andreucci; il 31 gennaio, due giorni dopo la trasmissione a Panorama del testo falsato, secondo i registri dell'archivio di Mosca. Camarlinghi, intanto, porta la sua testimonianza: «Il 31 gennaio io ero a Mosca a firmare i protocolli degli accordi. Sono stato assieme ad Andreucci tutto il giorno e non mi risulta che abbia preso nessuna fotocopia». Come si vede, il giallo della lettera continua- [p. bat.]

Luoghi citati: Mosca, Roma