Militari e agenti convocati al Quirinale

Militari e agenti convocati al Quirinale Militari e agenti convocati al Quirinale II Presidente vuole conoscere il «malessere» della base **■ « m ROMA. No, il caso non è chiuso. Il Quirinale vuole ancora esaminare il malèssere delle forze'dèll'ordine. Due sere fa il ministro dell'Interno, Vincenzo Scotti, e con lui la de intera, avevano annunciato «che non si doveva confondere una vertenza sindacale con il malessere». E avevano aggiunto, rivolti agli agenti inquieti: tranquilli, governo e Parlamento sono sul punto di provvedere. Ma ieri mattina Francesco Cossiga, a sorpresa, prima di imbarcarsi sul sottomarino statunitense che lo doveva portare in Sardegna, ha fatto sapere che aveva appena ricevuto al Quirinale i vertici delle forze armate e delle polizie. Non solo. Il Presidente della Repubblica ha chiesto per lettera a Rognoni (Difesa) e a Formica (Finanze) il «consenso» per ascoltare le ragioni dei Cocer dei carabinieri e della Guardia di Finanza. Con una terza lettera, poi, Cossiga si è rivolto anche a Scotti per informarlo che è sua intenzione convocare anche i sindacati di polizia. Il comunicato del Quirinale ha colto di sorpresa il governo. Si pensava, infatti, che con le consultazioni di tre giorni fa - quando Cossiga ricevette nell'arco di una mattinata i tre ministri interessatici capi di polig^,. carabinieri è Guardia di FmHnza - il problema fosse risolto. Ancora ieri, il Popolo tranquillizzava: «I segni del malessere non sono nuovi e se ne conoscono le cause... Il problema del coordinamento è stato affrontato con la promozione di un organismo interforze». E invece lo stringato comunicato del Quirinale fa sapere che la questione non è affatto chiusa. Il Presidente nei prossimi giorni sarà in Portogallo. Tornerà a Roma sabato. E subito dopo, già domenica 23 o lunedì 24, è intenzionato a ricevere al Quirinale i delegati dei Cocer e i sindacalisti di polizia. Si tornerà a parlare di soluzioni nuove e più incisive per il coordinamento, di quarta forza armata per i carabinieri o di segretariato del Viminale? Degli incontri tenuti ieri, con Viesti, Parisi e Berlenghi, si sa poco. Ma a leggere tra le righe la prosa del Colle, si possono evidenziare due soli segnali: che il prefetto Vincenzo Parisi è richiamato con entrambe le sue cariche (direttore generale della pubblica sicurezza e capo della polizia); e che i vertici dei cara- binieri, a differenza della Guardia di Finanza, sono stati convocati in massa (comandante generale, vicecomandante e capo di stato maggiore). Conclusione che circola nei corridoi ministeriali: con Parisi è stato un incontro per riconfermare stima e fiducia; con i carabinieri l'esame dei problemi aperti è durato più a lungo. La decisione del Presidente della Repubblica ha preso in contropiede anche i rappresentanti della base. «Il fatto che il Capo dello Stato ci voglia ascol- tare - sostiene il segretario del Siulp, Antonino Lo Sciuto - ci senflir#plBsitivo». E il leader del Sap, Carmine Fioriti: «E' una convocazione comunque positiva. Ma ribadiamo di voler restare fuori da ogni polemica». «Per noi e una legittimazione», esultano tre finanzieri del Cocer, i brigadieri Salvatore Trinx, Domemco Belcastro e Antonio Pulina. «Ma ci sembra giusto che all'incontro siano presenti anche il comandante generale e il ministro», dicono con una punta di preoccupazione. La convocazione di alcune forze dell'ordine e non di altre, poi, rischia di innescare un'altra rincorsa. Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria (Sappe) - annunciando che oggi si terrà a Roma una manifestazione degli agenti penitenziari per ottenere gli stessi miglioramenti promessi ai carabinieri - protesta per essere stato dimenticato. Interviene anche il Coceresercito: «Questa forza armata non si identifica in nessun "partito", ma permane fedele e rispettosa della democrazia parlamentare e della Costituzione», annunciano. Francesco Grìgnetti I capo della polizia, Vincenzo Parisi

Luoghi citati: Portogallo, Roma, Sardegna