Giugni di F. A.
Giugni Giugni «Ilprincipio è giusto la pratica è rischiosa» ROMA. Da operai della Olivetti a uscieri delle poste: «Come gli invalidi», precisa Gino Giugni, socialista, presidente della commissione Lavoro del Senato. A tre giorni dall'accordo Olivetti, lo scetticismo verso il passaggio nella pubblica amministrazione di mille dei 1500 lavoratori eccedenti è forte. E scettico è anche Giugni. «In linea di principio non è una soluzione negativa. In pratica, però, ho paura che le difficoltà non saranno poche. Innanzitutto, mi chiedo: come verranno accolti negli uffici pubblici questi lavoratori? Il rischio è che la questione venga risolta nel peggiore dei modi, imponendo, cioè, una certa quota di dipendenti Olivetti, come accade per gli invalidi». Che cosa accadrebbe in questo caso? I lavoratori verrebbero divorati dalla macchina pubblica. Li vedo già, alla scoperta dei livelli, dei meccanismi di anzianità, dei ricorsi al Tar. Spero solo che non scoprano anche l'assenteismo. Come si pensa poi di fare con la mobilità? I posti non verranno a crearsi di sicuro tutti nei luoghi di provenienza dei lavoratori. Per non parlare poi delle diverse difficoltà giuridiche: d'altra parte è la prima volta che l'Italia si trova ad affrontare casi come questo. E, secondo lei, come si sta comportando l'Italia? Ci sono tante buone intenzioni, spero solo che non si tratti solo, delle solite volontà elettorali. Intenzioni a parte, se dovessero ripetersi accordi simili, sarebbe meglio pensare seriamente ad un contratto unico per i settori pubblico e privato. Un consiglio su questo accordo, invece: dove collocherebbe i mille lavoratori? Devono essere messi in condizione di portare la loro competenza nella pubblica amministrazione: ad esempio, li vedo bene se utilizzati per l'informatizzazione degli uffici di collocamento», [f. a.]
Persone citate: Gino Giugni, Giugni, Olivetti
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Diktat alle società sul limite di spesa
- Morte a 300 all'ora formula 1 sotto choc
- La prosa? Solo in seconda serata E Sassoli ha spiegato l'Algeria
- Ordinazioni e liquidazioni per l'Aeronautica
- Storia piacevole d'un mondo perduto
- Radio e tv, II governo vara la riforma Gasparri
- La Corte Costituzionale decide se può esistere una tv privata
- Dopo il discorso di Mussolini
- Continua la serie dei programmi noiosi
- Le responsabilità di Emilio Ollievir
- "Varsavia deve arrendersi"
- La Germania inserita nel fronte occidentale
- Rubatto presidente del Torino
- Due discorsi di Farinacci a Chieti
- Trillini regalo del calcio
- ECHI DI CRONACA
- 3) Assistente manutenzione meccanica
- A rovescio
- Tra le promesse dell'Entella anche un portiere goleador
- E Savona riscopre Michele Da Cuneo
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Grace Kelly ha pagalo
- Uccisa con ventidue coltellate
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- Ã? scomparso Ferruccio Novo creatore del "grande Torino,,
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy