Sanremo: giochi fatti anche per i debuttanti?
Sanremo: giochi fatti anche per i debuttanti? Nuovi pettegolezzi sul festival della canzone Sanremo: giochi fatti anche per i debuttanti? MILANO. Vigilia di Sanremo uguale tempo di pettegolezzi. Nelle redazioni dei giornali è arrivato un comunicato stampa non firmato che, riprendendo le voci di vittoria di Mia Martini al Fesiival, porge graziosamente indizi anche sul vincitore della «Sezione Giovani»: si tratterebbe di Francesca Alotta, affermatasi fra i debuttanti all'ultimo «Cantagiro», che canterà in coppia con il nonvedente cantautore fiorentino Aleandro Baldi un brano di lui, «Non amarmi». E' la prima volta, nella storia recente di un Festival, che i «pronostici» arrivano ad infilarsi anche fra le schiere dei debuttanti con tanta precisione. Sempre a proposito di pronostici. Uno dei patron della manifestazione, Adriano Aragozzini, in un'intervista al settimanale «Epoca» che uscirà domani confida che la rosa dei favoriti vincitori del Festival, fra i big, comprende oltre a Mia Martini anche Massimo Ranieri e Luca Barbarossa: «Mia Martini non è la mia favorita e non credo che vincerà - dice Aragozzini -. Non ci sono decisioni prese a tavolino. Io credo di sapere chi vincerà, ma non ci si aspetti che dica chi è. Quanto alla giuria, per fortuna è la Rai che la forma, io non c'entro». A proposito del giro di tangenti per il quale è stato accusato, Aragozzini dice di sentirsi perseguitato come Enzo Tortora; parla di calunnia e spiega che, avendo guadagnato 318 milioni 969 mila 993 lire con Sanremo, è impossibile che possa aver versato tangenti per 870 milioni come invece asseriscono i giudici. Ammette che ottenne l'organizzazione del Festival grazie all'amicizia con Biagio Agnes e con De Mita, ma anche grazie alle sue capacità. Dice poi, finalmente, ciò che pensa dei presentatori delle edizioni di cui è stato responsabile: «Sono stati tutti scarsi, dai quattro figli di papà del primo anno a Johnny Dorelli ed Edwige Fenech. Quest'anno però, con Pippo Baudo, torna la professionalità». Le polemiche sulle manifestazioni televisive canore sembrano non finire mai. Nell'occhio del ciclone, torna anche l'estivo Cantagiro di Ezio Radaelli, rinato con il vecchio patron e mandato in onda di do¬ menica, per tutta la stagione calda, da Raidue, con esiti per la verità non eccelsi. Radaelli alla fine di gennaio ha indirizzato alla società Diva (cui aveva affidato la gestione del Cantagiro) una diffida dal delegare, nella prossima edizione, la formazióne del cast e delle giurie della manifestazione itinerante alla società Trident del promoter e manager Maurizio Salvadori, «per le gravi inadempienze al regolamento della gara verificatesi nel corso dell'ultima edizione». Il contenzioso pare riferirsi tra l'altro al fatto che Salvadori era impresario di alcuni degli artisti partecipanti alla gara. Dal documento si evince anche che il progetto per l'edizione del Cantagiro 1991 è ormai avviato: con la diffida, Radaelli intenderebbe riavere l'ultima parola sulla manifestazione da lui creata ma sulla quale non ha più controllo. [s. n.] Francesca Alotta, che si è affermata fra i debuttanti all'ultimo Cantagiro è indicata come vincitrice fra i giovani: canterà con Baldi
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