Dottor Sport, casa e clinica

Dottor Sport, casa e clinica Dottor Sport, casa e clinica Fu nello staff dell'Inter di Herrera MILANO.Hobby per la pittura e il giornalismo. .Week end sulla neve. Molti amici. Socio fondatore del Rotary Club San Siro. Un pizzico di celebrità tra gli sportivi. Venticinque righe sul «Who's Who»: «Endocrinologo di fama, esperto di alimentazione, medico sportivo, autore di saggi. Sposato con Maria Grazia Venturini...». Era un uomo tranquillo e arrivato Roberto Klinger. Sessantotto anni, moglie, tre figli, due già medici (Marco e Loredana), il terzo, Francesco, ancora studente. Un appartamento signorile. Una casa in montagna. Clinica Pio X alla mattina. Studio privato al pomeriggio con il figlio primogenito Marco e la moglie che si occupa dell'amministrazione. Clientela vip. Nessuna traccia nera nel suo passato. Niente inchieste, niente voci. Negli anni d'oro dell'Inter, gli Anni Sessanta di Helenio Herrera, degli scudetti e di Mazzola, lui era della partita. Con Angiolino Quarenghi e Manlio Cipolla, completava lo staff sanitario. Nel 1966 abbandona il calcio, sceglie la pallacanestro. Diventa il responsabile dello staff medico del Clear Cantù. Lo è rimasto fino a ieri. «Era un medico vecchio stile, un professionista appassionato ricorda Roberto Allievi, vicepresidente della Clear Cantù -. Una persona squisita con una disponibilità eccezionale». Dice ancora: «Non riesco proprio a immaginare come possa esistere qualcuno al mondo che gli voleva male». La sua vita si divide tra impegno sportivo e carriera nelle cliniche. Prima alla «Quattro Marie», dove diventa direttore sanitario. Poi alla «Casa di cure Pio X» dove diventerà il responsabile del reparte analisi e check-up. Negli ultimi anni dedicava la mattina alla clinica, mentre al pomeriggio si spostava nello studio privato - aperto vicino a piazza San Babila - insieme con il figlio Marco, specializzato in chirurgia plastica. Famiglia vinta dallo choc e dal silenzio, ieri mattina. La moglie non si fa vedere. Solo Marco Klinger, faccia tirata, se la sente di fare una dichiarazione: «E' un fatto inspiegabile. Un fatto terribile. Brancoliamo nel buio più totale. Non sappiamo indicare una direzione, niente. Escludo che papà potesse aver avuto minacce o altro. Me ne avrebbe parlato». Scuote la testa, aggiunge: «Sono sicuro che me ne avrebbe parlato. Eravano in ottimi rapporti. Ogni giorno pranzavamo insieme in clinica». Loro credono allo scambio di persona, ^ un errore che ha cancellato la vita del padre con la ferocia del caso. «Ma come è possibile, finire ammazzato in mezzo alla stra- da?», si stupiscono alla clinica, una delle più prestigiose di Milano, quella dove pochi giorni fa è morto padre Turoldo. Corridoi tirati a specchio, voci sussurrate di infermieri e medici. Milian Bisiani, direttore sanitario, dice: «Era un medico precisissimo, sempre puntuale sul lavoro. Sempre disponibile. Un gentiluomo. Lavorava qui da 25 anni. Siamo cresciuti insieme. Davvero non riesco a capire». Klinger si occupava di diete, di analisi, di diabete. Di nulla che potesse suscitare la vendetta per una diagnosi (un er- rore, una operazione) sbagliata. Per alcuni anni era stato anche uno dei consulenti del Comune di Milano, occupandosi dei centri dibetici pubblici. Non si occupava di politica, non si occupava di affari, dicono i suoi amici. La professione era quasi tutto per lui. Nel poco tempo libero si dedicava a due passioni: la pittura e la scrittura. «Ha pubblicato molti studi sull'alimentazione sportiva», spiegano alla clinica. E ogni mese scriverà sulla rivista «Missione salute» edita dai padri camilliani, proprietari della Pio X. «L'ultimo articolo lo ha consegnato proprio due giorni fa» racconta padre Carlo Vanzo direttore amministrativo della clinica. Argomento: il doping nello sport. A sfogliare i vecchi numeri, ogni tanto compare la foto di Roberto Klinger, gessato, faccia sorrìdente. «Negli ultimi tempi era proprio in forma - dice il figlio Marco -. Noi figli grandi e sistemati, lui con il lavoro che amava. Gli hanno portato via tutto». [p. cor.] Dietologo dei vip aveva una passione per la pittura e il giornalismo Roberto Klinger aveva 68 anni ed era molto conosciuto nel mondo sportivo della Lombardia

Luoghi citati: Comune Di Milano, Lombardia, Milano