Camarlinghi: se volete me ne vado

Camarlinghi: se volete me ne vado Camarlinghi: se volete me ne vado Veditore di Andreucci: «Il danno è gravissimo» FIRENZE DKt; NOSTRO INVIATO Diceva l'altro ieri Alessandro Natta: «Vedete un po' chi è Camarlinghi. Sì, è stato un comunista, ma mica tutti i comunisti sono inappuntabili. Ce ne sono anche di infami». Ha letto, signor Camarlinghi? «Sì che ho letto e ho avuto un brivido. Ho sentito puzza d'altri tempi, di accuse tipo: traditore, controrivoluzionario...». Non ha niente di cui rimproverarsi? «Abbiamo sbagliato e sono pronto a dimettermi. Ma infame, no, non lo accetto». Occhetto, una volta scoperte le manipolazioni alla lettera di Togliatti, ha chiesto le scuse, è disposto a fargliele? «Ma no, figuriamoci». E per quell'«infame», chiederà lei le scuse? «No. So come vanno queste polemiche». Nonostante la bufera, ha un tono d'acqua tranquilla, Franco Camarlinghi, 49 anni, ex comunista, ex assessore alla Cultura, faccia quadrata, modi gentili, presidente e amministratore delegato della casa editrice Ponte Alle Grazie. E' lui (per dir così) il responsabile del lavoro di Franco Andreucci, lo storico d'archivi. Quando lunedì 3 febbraio, tra le carte dell'Istituto moscovita è saltata fuori la lettera di Togliatti, Andreucci si feprecipitrte al telefono e prima di chiamare l'agenzia Adnkronos e il settimanale Panorama, ha telefonato qui, primo piano con vetrate sull'Arno, poltrone di cuoio rosso, marmi, tappeti. «Era molto emozionato, troppo - ricorda Camarlinghi -. Ripenso a quei momenti e dico che forse tutto l'impiccio è nato da lì, dalla precipitazione». A Franco Camarlinghi quella precipitazione rischia di costare cara. Tanto per cominciare scricchiola la pubblicazione, nei prossimi tre anni, di tutti i documenti segreti del Comintern che riguardano l'Italia. Il contratto gli è costato 20 mila dollari. Ma soprattutto scricchiola tutta intera la credibilità della casa editrice (due soci: il gruppo Materi e la marchesa Bona Frescobaldi, 7 dipendenti, 3 miliardi di fatturato, 100 titoli in catalogo). Cosa succederà adesso? Si riuniranno i soci. Io porrò il problema delle mie responsabilità... Si dimette per non essere dimissionato? Mi creda, non succederà niente di tutto questo. Ma i volumi con i documenti inediti li farete? Penso proprio di sì. E il responsabile delle pubblicazioni rimarrà Andreucci? Questo è un problema che affronteremo. Non so se lui vorrà. Non so se i soci vorranno. Come valuta il danno di immagine? Per la casa editrice? Molto consistente. Ho già detto che quella lettera nella sua versione esatta non differisce sostanzialmente dalla prima versione. Ma mi rendo conto che ora non serve a niente sottilizzare. Non le sembra che solo il fatto di estrapolare un singolo documeto da un contesto, sia già il principio di una falsificazione? In un certo senso sì. Lei è un ex comunista... Sono un fuoriuscito dal comunismo, come lo sono i russi, come lo sono gli ucraini. Dal 1969, per 17 anni, sono stato funzionario del pei. Nel 1986 mi sono dimesso. L'anno dopo ho restituito il mandato di assessore regionale. Che effetto le ha fatto il testo della lettera? Drammatico. Il comunismo è la mia giovinezza. Lei è stato uno dei primi miglioristi. Ora cos'è? Un editore e basta. Qualcuno dice che io « stia correndo versò il psi. E' falso. Lo si dice perché (d'operazione Togliatti» ha un sapore elettorale. Mi rendo conto. Del resto non posso impedire che in campagna elettorale si usino tutti i mezzi. Sono stato in politica troppi anni per dimenticarlo. Poteva fare a meno di rendere pubblica la lettera... Ci ho pensato. Ma un giorno o l'altro qualcuno avrebbe detto: non l'hanno resa nota per motivi elettorali. Vede, siamo finiti dentro a un meccanismo senza uscita. Ci siete finiti o vi ci hanno messo? Non mi piace la dietrologia... Però? Qualcosa non quadra... Per esempio La scrittura di Togliatti non è poi così incomprensibile. Non mi spiego come possa essere accaduto. Se da Mosca le telefonassero un altro scoop storico che farebbe? No, no, errare è umano... Perbacco, c'è un limite. PinoCorrias

Luoghi citati: Firenze, Italia, Mosca