Codici a barre una leggenda metropolitana

Codici a barre, una leggenda metropolitana Continua la caccia ai talloncini del prezzo sulle confezioni: «Servono per donare carrozzelle ai disabili» Codici a barre, una leggenda metropolitana Ad una suora ne hanno dati per oltre un quintale «Nessuno sa che farne, li ho presi per non deluderli» Una truffa? Una beffa? Oppure l'ennesima leggenda metropolitana dura a morire? Qualunque sia la risposta, sono centinaia i torinesi che - nonostante le smentite degli anni scorsi - continuano a raccogliere, ritagliandoli dalle confezioni dei prodotti, i codici a barre verticali che identificano tipo e prezzo della merce. Lo scopo dovrebbe essere benefico, ma alla fine nessuno sa che uso farne. Però qualche risultato concreto la «leggenda» l'ha ottenuto ugualmente. I talloncini, si dice, dovrebbero servire a regalare una carrozzina a un handicappato. E la caccia ai codici (solo quelli con il numero 8 iniziale, che indica che il prodotto è italiano) ha scatenato grandi e piccini. S'improvvisano centri di raccolta nelle scuole e in alcune aziende. Sacchi e scatoloni vengono consegnati a un'amico, poi ad un parente, a un collega, che a sua volta li affida a qualcun'altro. Finché le tracce di questa catena si interrompono. Gli scatoloni? Volatilizzati. Bastano 5 mila pezzi per avere la carrozzina, as¬ sicura la leggenda. Ma ora anche la Guardia di finanza sta indagando: c'è qualcosa di losco in questa storia? Nicola Biserchia, uno dei responsabili della Croce Rossa di Nichelino, racconta che la leggenda si è sparsa velocemente anche da loro, e molti hanno avviato la raccolta. I codici a barre sono finiti nella loro sede, ma da 8 mesi la raccolta è stata sospesa: «Non sappiamo che fine facciano, sospettiamo che ci sia sotto qualcosa di poco chiaro». Un'indicazione, però, la fornisce: il centro di raccolta più importante è in via Paisiello. «Lì c'è una certa suor Maria Regina, lei raccoglie i codici, e sa tutto». In via Paisiello suor Maria Regina c'è davvero. E' responsabile dell'oratorio salesiano Michele Rua. «Codici a barre? Ne ho ancora un ripostiglio pieno!». E racconta la storia di un quintale e 10 chili esatti di talloncini raccolti dalle bambine delle scuole, dalle maestre di religione, da negozianti e «anche da gente di Asti e Alessandria, che un giorno capita qui, e mi scarica un pacco di bollini». La suora sospira: «Non ho mai capito a cosa servissero esattamente, ma cosa dovevo fare? Buttarli via e deludere tanta gente?». Così, suor Maria Regina ha riempito lo sgabuzzino, e non ci ha pensato più. Fino al novembre scorso. «Mi telefona una ditta di Milano, mi chiede i codici per una mostra. Gliene ho mandati un po', tramite corriere». La ditta c'è davvero. Spiega l'addetta alle pubbliche relazioni, che pretende il più rigoroso anonimato (teme di essere sommerso di codici): «A novembre abbiamo organizzato a Milano una mostra sul commercio. Oggetti, vecchie insegne, cataloghi pubblicitari. Ho saputo che a Torino una suora raccoglieva i codici, ho pensato di usarli per concludere l'esposizione, in una teca di vetro, come emblema del commercio moderno». L'organizzazione ha pensato di ringraziare la suora con un assegno di 1 milione e mezzo da spendere in attrezzi per la ginnastica degli anziani. «La gente continua a portarmi pacchi di codici - dice la suora - ma io non li ritiro più. E' vero, alla fine qualcuno ci ha ricompensato, ma è stato un puro caso». Un puro caso ha voluto che anche la Confesercenti, travolta senza volerlo da una valanga di codici, abbia infine assecondato per una volta la leggenda. «Non abbiamo mai promosso una raccolta di questo genere - assicura il segretario generale Giovanni Giustetto - ma pochi giorni fa abbiamo donato all'Unione Lotta alla distrofia muscolare un voltapagine elettrico. Per non deludere la gente». La leggenda finisce qui. • Brunella Giovara . Suor Maria Regina, responsabile dell'oratorio salesiano Michele Rua

Persone citate: Brunella Giovara, Giovanni Giustetto, Maria Regina, Michele Rua, Sacchi, Suor Maria Regina

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Milano, Nichelino, Torino