Attore vuol dire gelosia che Otello sei?

Attore vuol dire gelosia, che Otello sei? Tradimenti sì o no: quattro coppie famose, unite sulla scena e nella vita, si confessano Attore vuol dire gelosia, che Otello sei? Fo minimizza il problema, Lavia si dice tradizionalista Ombretta Colli: «Le tentazioni sono una verifica utile» OTELLO si spoglia della sua gelosa follia sul paicoscenico. I suoi tormenti non oltrepassano le qiiinte, non filtrano nei camerini, non inseguono i protagonisti al di là della finzione. Gli attori non sono gelosi: o così almeno affermano. Le coppie d'arte si amano teneramente, sulla scena e nella vita. Gelosie professionali? Per carità, cose d'altri tempi. Tradimenti? Un genere piccolo borghese che non li tocca. Insomma, nel mondo dello spettacolo si vive in assoluta armonia: la gelosia, quel sentimento sottile e perfido che divora noi, comuni mortali, ci toglie le forze, ci rende inermi o aggressivi, è assolutamente sconosciuto ai divi. Non proprio a tutti, però. Indagando a fondo, qualche sano geloso vecchio stampo si trova. Franca Rame, ad esempio: «Io sono nata gelosa così come uno nasce con gli occhi azzurri. Non solo: di gelosia potrei anche morire, per gelosia potrei anche ammazzare. Ci sono stati momenti in cui, preda del raptus, avrei strozzato Dario, dato fuoco alla casa e mi sarei suicidata, gettandomi sulla pira. Ricordo che una volta, eravamo sposati da poco, me ne stavo sulla spiaggia con mio figlio ancora piccolo e Dario era in mare, che parlava con una mia amica. Ma uno scherzo di prospettiva me li fece sembrare abbracciati. E sono svenuta». Svenuta per gelosia come le eroine di Flaubert? «Svenuta, certo, svenuta. Anche se oggi non mi accadrebbe più: sono una sessantenne placata. L'altra sera, a Padova, stavamo cenando contenti dopo lo spettacolo e mi si avvicina il padrone del ristorante dicendo: "Ah, questa famiglia Fo! Bella la madre, bella la figlia". E poiché non ho figlie ho subito capito che doveva trattarsi di qualche ragazzina che Dario s'era portato dietro, a colazione. E mi sono passati subito allegria e appetito. Ma perché la gente vuol sempre stabilire delle parentele?». Una sessantenne non del tutto placata, dunque, che pochi anni fa approfittò di una trasmissione della Carrà per comunicare «confidenzialmente» a 10 milioni di telespettatori che aveva deciso di lasciare Fo: «E' vero: ma in quel momento non ne potevo più. Dario me l'aveva fatta grossa e io ho anche una dignità da salvaguardare». Dario Fo, il grande fedifrago, minimizza col suo sorrisone pieno di denti: «Io sono la classica figura del fedele infedele, ma il nostro rapporto è tale che va al di là di queste cose. Franca per me non è solo la moglie, ma la compagna, una donna con la quale sto bene, mi sento perfettamente a mio agio e con cui trascorrerei giornate intere a chiacchierare, senza annoiarmi. Ancora oggi, dopo quarant'anni che siamo sposati, ci telefoniamo 25 volte al giorno. Soprattutto lei, per controllarmi». E lei, non ha mai avuto un attimo di gelosia in questi anni? «Quando eravamo fidanzati e lei mi lasciò per un altro: fu duris- simo. Ma anche se sono geloso, non lo darei mai a vedere: per orgoglio. Mi chiudo piuttosto in me stesso, ostentando un gelido distacco». Distacco che prova anche sul piano professionale. Non tanto perché non è geloso degli altri, dice, quanto perché «non esiste nessuno che sappia fare le cose che faccio io: sono il solo autore-attore-regista nel genere e, in teatro, batto tutti i record d'incassi. Di chi dovrei esser geloso?». Neppure la più pallida ombra di gelosia sfiora la coppia Gaber-Colli Felicemente sposati e conviventi da ventotto anni, una figlia, Dalia, due carriere rigorosamente separate, soprattutto per volere di lei che ha sempre rifiutato l'immagine della «moglie di..». «Per carità, la coppia d'arte, che squallore: mi vien da pensare ai lanciatori di coltelli. Un ménage resiste se sia lui che lei hanno interessi propri e la voglia di difendere ad ogni costo la loro felicità». Certo, uno straordinario e saldissimo cordone ombelicale tiene avvinta questa strana coppia di spiriti bizzarri: «Anche se siamo agli antipodi: lui, stile anglosassone, ama le sfumature, le tensioni, io, molto italiana, sono invece per le scenate, sangue e arena». Scenate di gelosia? «No, mai. Se uno dei due fosse un seguace di Otello, non avrebbe vita lunga. Il nostro è sempre stato un matrimonio molto aperto: per me e per Giorgio quella che conta è la fedeltà mentale, la stima profonda. La parte fìsica è secondaria. Le passioni bruciano in fretta. Se siamo rimasti tanto tempo insieme è anche grazie a queste separazioni che ci portano sovente lontano l'uria dall'altro. Il nostro è un rapporto a rischio, perennemente sul filo del rasoio. Forse per questo resiste ed è ancora vivo. Io sono convinta che bisogna indursi in tentazione. Se non altro, per verificare e poter dire, alla fine: scelgo di nuovo te». Che dire, allora, di LaviaGuerritore, sempre insieme appassionatamente nella vita e sulla scena al punto da diventare una coppia autarchica, a circuito chiuso? Come si comporta, nella vita privata, uno che è stato sulla scena un applauditissimo Otello? «Come Otello, ora che comincio a calare la valle degli anni sto diventando un tradizionalista e non ammetterei mai la coppia aperta - dice Lavia -. Ma non mi considero geloso: lo sono in modo normale, non certo follemente. Monica lo è molto più di me». «Afferma di non essere geloso? - commenta con ironia Monica Guerritore -. Significa proprio che ognuno ha di sé l'immagine che vuol offrire in quel momento: basta di- re che Gabriele è di Catania, con un carattere squisitamente isolano e tutto quel che ne consegue. Certo, io sono più estroversa, manifesto apertamente i miei sentimenti. Se la cosa mi tocca dai vicino, sono capace di reagire violentemente: passo dalla ripicca al pianto alla scena violenta. L'istinto immediato è sempre quello della vendetta, tremenda vendetta». • Una gelosia che rimane tra le pareti domestiche o si estende al lavoro? Lavia non è geloso in casa, ma è geloso sulla scena: «Non si tratta di gelosia professionale verso i colleghi. Ma se un attore che ho curato va a lavorare con un altro regista, soffro come un cane e penso: ecco, va a dare ad un altro tutto quello che io ho scoperto in lui. E mi sento tradito». E Monica Guerritore? La ferirebbe di più che Lavia la tradisse sostituendola come attrice o come amante? «Troverei naturale che mi sostituisse come attrice: ci possono esser ruoli che non mi calzano e sonò invece adattissimi a un'altra. Purché l'altra non fosse veramente brava e veramente bella: conosco i miei polli... Invece, non ammetterei mai che mi tradisse come donna. Un uomo che mi tradisce mi uccide mi tradisce mi uccide perché nel rapporto d'amore io riverso tutto quello che sono, i miei affetti, i miei entusiasmi, la mia voglia di lavorare. Se Gabriele mi tradisse, credo che verrebbe fuori tutto il mio sangue napoletano e gliela farei pagare molto cara. Sono una che non perdona». Gelosia? Raimondo Vianello sorride, dall'alto della sua proverbiale imperturbabinon potrei mai permet lità: «Io non potrei mai permettermi di incarnare un marito geloso: non mi si addice fìsicamente, dato il mio tipo anglosassone. E poi, come si fa a parlare di gelosia dopo trentadue anni di matrimonio? Ormai sia mo dei rassegnati. In passato ci sarà stato magari qualche tradimento, ma sempre condotto con una certa eleganza, senza che nessuno dei due lo venisse a sapere. L'importante è continuare a ripetere, pubblicamente: non abbiamo nessuna ragione di essere gelosi, perché tra noi c'è la massima fiducia e stima. Così, si finisce per convincere gli altri e se stessi». E Sandra Mondami è gelosa? Ma no che non lo è, figurarsi«Forse lo sono stata da bambina - dice -, non ricordo. Poi con gli anni sono diventata fatalistami dicevo, se gli piace di più un'altra cosa ci puoi fare? NullaOggi sono realista: mi dico, ormai ha settantanni suonati, anche se gli piace di più un'altra cosa ci può fare? Nulla. Oltretutto alla sua età un'avventura potrebbe anche essergli fataleIo non manco mai di ricordarglielo: e vivo tranquilla». Donata Già neri Franca Rame: «Ero al mare e sono svenuta quando l'ho visto abbracciare una ragazza L'ultimo sospetto? Pochi giorni fa a Padova» Vendetta terribile e tremenda perlaGuerritore Mondami: a Raimondo un'avventura può essere fatale Nella foto in alto Franca Rame e Dario Fo. Qui a destra Sandra1 Mondami e Raimondo Vianello. Sotto Giorgio Gaber e Ombretta Colli nel giorno del loro matrimonio L'affascinante Monica Guerritore «Sono un'estroversa», dice l'attrice Nella foto piccola, Gabriele Lavia

Luoghi citati: Catania, Padova