Bomba contro l'antiracket
Bomba contro l'antiracket Esplosa nella sede della neonata associazione di S. Agata Militello Bomba contro l'antiracket L'attentato compiuto poche ore prima dell'assemblea dei commercianti Il presidente: «Andremo ugualmente al processo contro i taglieggiatori» MESSINA NOSTRO SERVIZIO Una bomba al plastico, comandata a distanza, è stata fatta scoppiare davanti al portone del museo dei Nebrodi a S. Agata di Militello dove ieri mattina è stata ufficializzata la nascita dell'associazione antiracket Acis. Un chiaro messaggio intimidatorio contro decine di commercianti che, sull'esempio dell'Acio di Capo d'Orlando, hanno deciso di seguire la strada della pubblica denuncia per combattere il racket. L'attentato è stato compiuto sabato notte alle tre. L'esplosivo è stato piazzato proprio all'ingresso dei locali del museo, a venti metri dalla caserma dei carabinieri. L'esplosione è stata violenta, il portone è andato interamente distrutto e alcune finestre sono rimaste danneggiate. Gli attentatori hanno usato un comando a distanza per fare esplodere l'ordigno. Nel cortiletto del museo i carabinieri hanno trovato un filo elettrico collegato con un detonatore posizionato a cento metri dal luogo dell'attentato. «Un lavoro preparato nei minimi particolari - dicono gli inquirenti -, chi ha piazzato l'esplosivo dev'essere pratico in fatto di bombe». Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che a compiere un atto del genere sia stata la mafia. Il giorno scelto per lanciare il messaggio non è casuale. Chi ha agito sapeva bene che ieri mattina, con un convegno dal titolo significativo «Emergenza racket per una cultura antimafia», sarebbe stata tenuta a battesimo l'Acis, l'associazione antiracket dei commercianti di S. Agata di Militello. Il convegno in programma si è svolto regolarmente nonostante l'attentato. Il clima era comprensibilmente teso. «Dopo quello che è successo, non possiamo fare finta di niente» afferma Gaetano Zuccarello, presidente dell'associazione. «Il segnale è inequivocabile: qualcuno vuole bloccare la nostra iniziativa. Giustamente non ci lasceremo intimorire da fatti del genere, non ci tireremo indietro da quanto già programmato. Adesso cerchiamo ed ser¬ rare le fila e organizzare un'assemblea straordinaria degli associati. Vorrei anzi che da tutta la Sicilia giungessero ancora più consensi a quanto stiamo facendo. Di fronte a questi atti intimidatori solo uniti possiamo battere la mafia». L'organizzazione antiracket di S. Agata di Militello ha raccolto già centinaia di adesioni, tra i primi a sostenere l'iniziativa è stato lo scrittore Vincenzo Consolo, originario di S. Agata. L'Acis è la seconda associazione antiracket in Sicilia dopo quella fondata dai commercianti orlandoli. Proprio sulla scia della rivolta sociale di Capo d'Orlando, i commercianti dell'Acis hanno deciso di costituirsi parte civile al processo contro il clan Maretta, che gestisce nella zona il racket delle estorsioni. Il presidente della Regione siciliana, Vincenzo Leanza, ha voluto esprimere personalmente solidarietà ai soci dell'Acis partecipando ai lavori del convegno. Nicola Savoca
Luoghi citati: Messina, Sicilia, Zuccarello
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