Vivisezione vietata? No grazie, siamo svizzeri

Vivisezione vietata? No grazie, siamo svizzeri BERNA Un trionfo per la potente lobby dell'industria chimica che si è battuta con tutti i mezzi Vivisezione vietata? No grazie, siamo svizzeri Bocciato un referendum che chiedeva una normativa più severa ZURIGO NOSTRO SERVIZIO Da tempo in Svizzera non si svolgeva una campagna per una votazione così carica di emozioni come per l'iniziativa popolare che voleva limitare gli esperimenti sugli animali. Da una parte c'erano le associazioni e gli amici degli animali di tutte le colorazioni politiche, gli ecologisti e la sinistra; dall'altra, il governo, i partiti di centrodestra e la lobby dell'industria chimica. Il responso delle urne ieri sera però è stato chiaro ed ha dato ragione a quest'ultimi: solo il 43,7 per cento ha votato a favore dell'iniziativa, mentre il 56,3 per cento ha votato contro. Nelle dichiarazioni del ministro competente, Jean Pascal Delamuraz, e dei vari rappresentanti del fronte per il no è stata espressa la grande soddisfazione per il rigetto dell'iniziativa, ritenuta «estrema». Delusione invece tra i promotori dell'ini¬ ziativa che si attendevano almeno un risultato migliore. Essi fanno risalire l'esito negativo alla campagna di disinformazione e di intimidazione condotta dagli avversari. La situazione per gli animali in Svizzera continuerà dunque ad essere tragica. Nel 1990, nei laboratori svizzeri sono stati «usati» oltre un milione di animali tra topi, cani, conigli, gatti, capre, pecore, scimmie, maiali, uccelli ed altri vertebrati. Un numero esorbitante che tiene conto, tra l'altro, solo degli esperimenti soggetti ad autorizzazione e non considera tutti quegli animali che hanno dovuto soffrire in esperimenti con il solo obbligo di denuncia e così detti «innocui». Per «innocui» si intende, ad esempio, la permanenza di scimmie, per anni, in gabbie anguste, senza contatti con i propri consimili. L'80 per cento degli animali vengono sacrificati nei laboratori delle industrie chimiche basilesi (Ciba Geigy, Sandoz, Hoffman Laroche) per le loro ricerche mediche ma anche per stabilire la tossicità di medicamenti, cosmetici, detergenti, sigarette, agrochimici. E sono proprio quest'ultimi che l'iniziativa voleva combattere, consentendo però ancora gli esperimenti effettivamente indispensabili. In particolare l'iniziativa voleva inserire nella Costituzione il divieto per gli esperimenti sugli animali che arrecano loro sofferenze e danni. Chiedeva inoltre che una legge federale determinasse le eccezioni e che limitasse progressivamente e considerevolmente gli esperimenti. Insomma, si chiedeva più rispetto per gli animali e che anche in Svizzera, come avviene in altri Paesi europei, venissero proibiti esperimenti mutui, superati, sostituibili. Qualche esempio? Dal 1944 viene effettuato il test Draize, consistente nello sgocciolamento di sostanze negli occhi dei conigli per determinare gli effetti irritanti di cosmetici e detergenti. I conigli non sono anestetizzati e vengono tenuti immobili in speciali apparecchi dove vengono osservati dopo 24, 48, 72 o 168 ore. Infine gli animali vengono uccisi. Per sperimentare l'efficacia del Valium, prodotto dalla Roche, viene osservato l'effetto sedativo che ha su gatti, topi e scimmie in preda a crampi provocati con scariche elettriche. Nel test LD50 a diversi animali viene somministrata la sostanza in esame. Più tardi si procede alla conta di quanti sono deceduti. Il test viene ripetuto più volte per calcolare la dose media. Gli ani mah lottano per ore e talvolta per giorni contro la morte, in preda alla febbre, alla diarrea, ai brividi, al vomito. Paralizzati muoiono oppure sopravvivono ancora per finire poi tutti uccisi dopo due settimane. Raniero Fratini

Persone citate: Hoffman Laroche, Jean Pascal Delamuraz, Raniero Fratini, Roche, Sandoz

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