Battesimo negato al figlio dei nomadi di Lodovico Poletto

Battesimo negato al figlio dei nomadi Il sacramento rifiutato due volte, per motivi diversi, dai parroci di Villanova Canavese e di Noie Battesimo negato al figlio dei nomadi «Non li allevano nella fede: li battezzo e non li vedo più». Il secondo: «Non è della mia parrocchia» Dama è un fagottino di appena otto giorni, due occhioni curiosi che osservano tutto quello che le succede intorno. I suoi genitori, due giovani nomadi che abitano in una roulotte alla periferia di Villanova Canavese, alle porte della Val di Lanzo, avrebbero voluto battezzarla oggi, nella chiesa del paese. Ma il parrocco, don Angelo Gutina, è stato inflessibile: «Niente battesimo se non ci sono garanzie che la bambina sarà allevata nella fede». Il rifiuto del primo sacerdote è stato ribadito anche dal parroco di Noie, a pochi chilometri di distanza. I Laforè, che si erano rivolti a lui dopo il rifiuto di don Gutina, sono stati di nuovo respinti, anche se con una motivazione differente: «Non è di mia competenza, si devono rivolgere alla parrocchia del paese dove vivono». Nel campo nomadi dietro al cimitero, una decina di roulottes disposte à semicerchio, c'è tensione. Il padre di Diana, Giovanni Laforè, giostraio di 33 anni, non riesce a comprendere le ragioni del rifiuto: «Ho girato tutta l'Italia, ho 7 figli, sono stati tutti battezzati. Una cosa simile non mi era mai successa». La sua delusione si mescola all'indignazione degli altri uomini, tutti riuniti nella roulotte di Laforè a discutere: «Siamo tutti credenti, i nostri figli nascono dove ci porta il lavoro, vanno in chiesa quando e come possono. Non per questo ci devono negare un sacramento». E Don Angelo Gutina? Lui dice di conoscere bene i nomadi: «Battezzano i figli e poi non li mandano più né in chiesa né a seguire una lezione di catechismo. Che garanzie abbiamo»? Già, le garanzie. Don Angelo che, in passato, aveva già tenuto a battesimo un paio di figli di Giovanni Laforè e Lorenza Argenta, adesso le vuole. E una proposta gliel'ha fatta: «Mandatemi per qualche settimana gli altri bambini a catechismo; dopo daremo il Sacramento anche a Daina». In un foglietto di block notes ha anche appuntato orari e giorni. Dice : «Molti di loro non hanno ricevuto né comunione né cresima: bisogna programmare la crescita spirituale di quei ragazzi». Ma l'idea non è proprio andata giù al papà della neonata che l'ha scambiata per un ricatto. «Pensavamo di trovare un parroco più disponibile nel paese vicino - dice la madre -. Invece anche lui si è messo a fare mille difficoltà e a parlare di autorizzazioni della parrocchia di residenza». Don Angelo, pur di non lasciare la bambina senza il battesimo, sarebbe anche disposto a fare retromarcia sulle sue convinzioni: «Se non riuscirò ad ottenere alcun risultato il sacramento glielo darò lo stesso». Giovanni Laforè, invece, non è più disposto a scendere a compromessi con il sacerdote: «Daina non sarà battezzata: siamo poveri ma non vogliamo l'elemosina di nessuno». Lodovico Poletto La mamma di Daina, Lorenza Argenta, con i suoi bambini

Persone citate: Angelo Gutina, Dama, Giovanni Laforè, Laforè, Lorenza Argenta

Luoghi citati: Italia, Villanova Canavese