Gli intrighi delle Leghe

Gli intrighi delle Leghe Un sabato di guerra per Farassino, Castellazzi e Gremmo Gli intrighi delle Leghe Cadono teste, si tessono accordi Sabato di guerra per generali e soldati delle Leghe piemontesi. Gli uomini ai quali l'elettorato guarda per cambiare l'Italia hanno trascorso la giornata nel chiuso di palazzotti e uffici a pianificare strategie e tagliare teste di aspiranti candidati. E' stato un fine settimana che ha visto Gipo Farassino, numero uno del Carroccio sotto la Mole, alle prese con il caso Borghezio, il consigliere comunale leghista sicuro partecipante alla lotta delle urne fino a pochi giorni fa e ora in disgrazia per il riaffiorare di una vecchia vicenda giudiziaria. Nelle stesse ore in cui Gipo si rigirava in mano la patata bollente di Borghezio, piombava a Torino Franco Castellazzi, l'ex braccio destro del senatore Umberto Bossi, oggi lanciato in una sua avventura politica sotto le insegne di una «Lega Nuova» che, per garantirsi un posto al sole il 5 aprile, ha stipulato un patto con il partito socialdemocratico. Non lontano dalle stanze in cui Farassino e Castellazzi giocavano le loro carte, scendeva in pista Roberto Gremmo, il quarantunenne professore di Biella, inventore del piemontesismo, attualmente propulsore di una Lega Alpina che sogna uno spicchio di autonomia nella futura Europa federale, e intanto si accontenterebbe di portare a Roma almeno un deputato. Cominciamo dal giorno più lungo di Farassino. La notte di San Valentino, il capo della Lega Nord Piemonte era ospite della Bocciofila «La Fissa» di via Breglio. Una serata con gli amici della barriera, che alle «bocce e barbera» non disdegnano alternare incontri con il nuovo «uomo del destino». Farassino ha inframmezzato il programma bossiano delle tre Repubbliche con i ricordi di quando Torino «era ancora Torino», poi ha salutato portandosi dietro il «magone» che lo ac¬ compagna da un po' di giorni. Nella sua lista per le elezioni politiche, Gipo ha già individuato il numero due, che è Claudio Pioli, docente di economia, e pensava di poter scrivere tranquillamente sotto il numero tre il nome di Mario Borghezio, avvocato, consigliere comunale a Torino dal maggio 1990. Una costruzione franata sotto i colpi della vicenda pro¬ cessuale della cooperativa Aurora di Borgaro, che vede tra gli imputati proprio l'avvocato Borghezio, consulente legale dell'impresa nei guai. Ieri, dopo aver ricevuto il Consiglio provinciale della Lega di Vercelli che ha proposto come candidato l'avv. Bodo, Farassino ha richiamato Borghezio facendogli più o meno questo discorso: «La tua storia espone la Lega al rischio di pesanti attacchi. Perché non decidi di chiamarti fuori?». Borghezio, che ribadisce la sua estraneità a ogni colpa, si è preso tempo per decidere. Farassino oggi sarà al giuramento elettorale di Pontida. La lista? «Se ne parla domani: prima mi sento con Bossi». Anche Franco Castellazzi, il presidente della Lega defenestrato dal «senatur», non vorrebbe parlare del faccia a faccia avuto con il capogruppo psdi in Comune, Raffaele Giangrande. «Noi - spiega - lasciamo a Bossi il culto dell'opposizione. Preferiamo incidere nel sistema di governo». Il marcantonio pavese, reduce da ripetuti incontri romani con il segretario nazionale socialdemocratico Cariglia, è rimasto inteso con Giangrande che la Lega Nuova avrà il simbolo affiancato al sol nascente sulla scheda del Senato. In corsa per la Camera, con il psdi, ci sarà sicuramente Enzo Castelletto, l'ex consigliere leghista di Collegno. Chi parla senza ritrosie è invece Roberto Gremmo: «Io e mia moglie non ci possiamo candidare: saremmo accusati di riproporre agli elettori il solito clan familiare. Allora, il numero uno sarà Alberto Seghesio». E gli altri? Gremmo, ieri, ha definito la squadra: «Abbiamo raccolto i delusi della Lega, a cominciare da Alvaro Corradini, fondatore dell'Uopa, il movimento autonomista della Val d'Ossola. Con lui ci saranno l'avv. Sabatini, presidente del Fogolar Furian torinese, l'ing. Giordano di Venaria, il prof. Capello, i nostri consiglieri comunali di Pinerolo e di Vinovo». E per dimostrare che la Lega Alpina è l'approdo di tutti gli insoddisfatti, Gremmo aggiungerà alla formazione anche l'ex consigliere provinciale missino di Chieri, Secondo Chiosso. Fiorenzo Cravetto Nelle mani di Gipo il caso difficile di Mario Borghezio Coinvolto in una vicenda giudiziaria l'avvocato è invitato a non candidarsi Intanto Castellazzi ex braccio destro cacciato da Bossi si allea con il psdi Gipo Farassino e l'avvocato Mario Borghezio Sotto, Franco Castellazzi ora alleato del psdl