La romana Sunico è l'erede della Masullo

La romana Sunico è l'erede della Masullo ATLETICA Agli Italiani indoor sorprese nei 1500 (Mei battuto da Rota) e nei 60 (Madonia supera Tilli) La romana Sunico è l'erede della Masullo Giallo nei200: finale ripetuta, parte un solo atleta ma si ritira GENOVA DAL NOSTRO INVIATO La notizia della squalifica di Krabbe, Breuer e Moller è una bomba annunciata. Esplode nel corso di una brillante edizione dei campionati italiani indoor: sulla pista genovese le 3 tedesche avrebbero dovuto gareggiare martedì prossimo in un meeting che promette grosse emozioni (basta pensare al trio Cason-Burrell-Mitchell sui 60) facendo precedere la loro esibizione da una conferenza stampa. Gli organizzatori ora si preoccupano di far sapere che verranno rimpiazzate con altri campioni (Morceli, Sjoberg) perché la manifestazione non risulti svilita. Ed è, apparentemente, l'unica reazione alla nuova ferita procurata all'atleti¬ ca. Persino Tilli, di solito severo censore, usa toni pacati: «Ancora una volta è l'atletica in generale a uscire male dalla vicenda ed è un peccato che a pagare sia l'atleta e non chi del suo entourage ha tirato le fila». Ma veniamo alle gare tricolori che hanno confermato la vitalità del movimento italiano dopo i poco esaltanti risultati iridati di Tokyo, tanto più che si disputeranno a fine mese, proprio a Genova, gli Euroindoor che rappresentano l'ideale culmine e traguardo dell'inverno in pista. In una serie di gare di buon livello sono risaltate la determinazione di Ileana Salvador, che ha ottenuto un record importante nei 3 km di marcia migliorando di un secondo (da 12'07"67 a 12'06"54) il tempo che le fruttò a Siviglia il bronzo ai Mondiali in¬ door, e la facilità di corsa sui 3000 di Lambruschini (7'59"03), recuperato dopo i problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento l'anno scorso. E questo senza dimenticare i rabbiosi appoggi conclusivi che hanno permesso a Ezio Madonia (6"68) di sopravanzare Stefano Tilli sul traguardo dei 60. Ma le note più significative sono venute dai 60 femminili e dai 1500 maschili. Il nome nuovo dello sprint donne è quello di Lara Sunico, romana, 25 anni in luglio, che ha proposto finalmente un'alternativa all'anziana Marisa Masullo correndo in 7"38, tempo che la colloca al quarto posto nelle liste italiane di tutti ì tempi. Ancora più sorprendente la sconfìtta di Stefano Mei sui 1500: a superarlo è stato il bergamasco Amos Rota, 21 an¬ ni, allenato dal fratello, che con 3'40" netti ha eguagliato al centesimo il suo primato personale. Non è mancato il giallo, e proprio nell'ultima gara, la finale dei 200 maschili. Al primo via un inserviente è entrato sventatamente in pista danneggiando Giuffrè, costretto a fermarsi. Gli altri andavano avanti e vinceva Floris in 21 "15. Era necessario ripetere la prova dopo un'ora. Dopo che i dirigenti delle rispettive società avevano rifiutato la proposta di ripetere la gara nel meeting di martedì in modo da evitare un altro sforzo agli atleti. Al nuovo start si presentava il solo Giuffrè, che partiva ma frenava a pochi metri dal traguardo, senza oltrepassarlo. Il titolo non veniva assegnato. Giorgio Barberi*

Luoghi citati: Genova, Siviglia, Tokyo