Perrier, via libera all'Opa Nestlé
Perrier, via libera all'Opa Nestlé Tutto pronto per la battaglia finanziaria ma Suez tende la mano a Ifìnt Perrier, via libera all'Opa Nestlé II Tesoro francese autorizza l'offerta svizzera PARIGI. Via libera all'Opa su Perrier. Ieri, afferma un comunicato congiunto di Nestlé e della Compagnie de Suez, la Demilac (controllata in quote paritetiche dai due colossi) ha ricevuto dal ministero dell'Economia francese l'autorizzazione necesaria per lanciare l'offerta sul 100% della società di acque minerali controllata da Exor. Le autorità avevano tempo fino al 20 febbraio prima di rispondere alla richiesta della cordata anti-Ifint; era necessario, infatti, l'assenso dei poteri pubblici dato che la Nestlé ha sede in un Paese, la Svizzera, che non fa parte della Cee. Era sufficiente, a dire il vero, che il ministero lasciasse decorrere il tempo previsto (un mese) senza un pronunciamento esplicito ma la risonanza del caso Perrier è tale che il ministero di rue de Bercy ha preferito dare indicazioni specifiche. Dopo questa uscita, la batta¬ glia entra nella fase viva. Si profila il confronto sul listino di Borsa tra Nestlé all'attacco, Exor e i suoi alleati, fermi sulle loro posizioni e i vari operatori (in prima fila l'Arab Banking corporation che già dispone dell'1,4% del capitale Perrier) pronti a lucrare i vantaggi della partita. Ma il palcoscenico di Palais Brongniart, sede della Borsa parigina, non e certo l'unico. La prossima settimana entra nel vivo anche la battaglia giudiziaria con l'avvio dei procedimenti a Nimes e Parigi. Ma il confronto si gioca anche in altre sedi. Dopo gli attacchi delle scorse settimane, infatti, da parte della Compagnie de Suez è stata lanciata una sorta di «diplomazia del sorriso», guidata dallo stesso Gerard Worms e dal fido Patrick Ponsolle: un accordo con Ifint, dichiarano in coro i due, è possibile ma è questione di prezzo. In attesa di repliche da Ifint (e Exor) resta da segnalare solo la volontà di evitare un confronto finanziario e giudiziario dall'esito almeno incerto per la cordata franco-elvetica. Infine, da non trascurare, c'è l'aspetto politico. Ieri sul caso Perrier è intervenuto il ministro francese dell'Agricoltura, Louis Mermaz, che ha invitato gli investitori istituzionali francesi ad una «riflessione strategica» sul settore agroalimentare, osservando che i centri di decisione dei grandi gruppi nazionali dovrebbero restare in Francia. Mermaz si è espresso in questo senso in un'intervista pubblicata da «Le Figaro», rispondendo sulla battaglia italo-svizzera in corso per il controllo di Perrier. Parigi - ha aggiunto Mermaz - chiede anche che «sia valutato l'impatto di queste operazioni sull'occupazione e sull'industria delle zone inte ressate». Ir. e. s.]
Persone citate: Arab, Gerard Worms, Louis Mermaz
Luoghi citati: Francia, Ifìnt Perrier, Parigi, Svizzera
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