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I segreti delle marionette con la vita appesa al filo Gradevolissimo spettacolo in scena all'Alfa I segreti delle marionette con la vita appesa al filo TORINO. Si incomincia dalla fine. Cala il sipario su uno spettacolo di marionette e il marionettista le rimette a posto, in attesa. E' arrivato il momento di scoprire il loro segreto, dice Augusto Grilli nel suo «Se tra i fili un giorno», in scena all'Alfa Teatro fino a oggi (ore 16), gradevolissimo spettacolo ispirato agli scritti di Von Kleist e Craig e sospeso fra vari generi: mimo, marionette, ombre cinesi, teatro di strada. «Se tra i fili un giorno» segue un attore nel suo viaggio alla ricerca della vita nascosta di queste troppo spesso trascurate protagoniste del palcoscenico. Sono loro le più fedeli ancelle dell'arte: gli attori non possono dimenticare se stessi e la loro ingomIbrante personalità, mentre recitano. Delle marionette ci si può I fidare, sono «pura arte» senza «interferenze di vita». Sono leali, sanno aspettare, tacere, ubbidire. Certo, non sono indipendenti. Ma è proprio vero? O hanno una loro vita segreta, che ci sfugge? E, soprattutto, l'attore è davvero indipendente? O forse tutti gli uomini non sono che marionette e «prendono assai poca parte alla vera essenza delle cose»? Momenti notevoli, durante lo spettacolo, non ne mancano, anche se il «filo» che li lega è a volte molto esile. Bellissima, quasi commovente, la scena del bambino con palloncino, bello il numero dell'acrobata appeso alla corda. E bravi gli interpreti, Augusto e Marco Grilli, Giuseppe Cardaselo (co-regista), Mauro Stante, Andrea Coda. La vita delle marionette è appesa a un filo: quello che le fa muovere, ma dal quale loro si ritengono libere. «Noi abbiamo un filo in testa - proclamano orgogliose - ma gli uomini hanno un filo, invisibile, nel cuore». Il filo rosso della passione, quello rosa dei sogni, quello nero del potere e sopra a tutti quello bianco, del destino. [r. sii.]