La Gaboli e Pennarola nei tre volti dell'amore di A. Bl.

La Gaboli e Pennarola nei tre volti dell'amore Piacevole concerto all'Oratorio di S. Filippo La Gaboli e Pennarola nei tre volti dell'amore TORINO. La festa di San Valentino è stata celebrata nell'Oratorio di S. Filippo con un concerto all'insegna dell'amore: quello felice, quello negato, quello sperato. Rosella Gaboli (mezzosoprano) e Francesco Pennarola (pianoforte) hanno scelto temi di contrastante atmosfera sonora. Il pubblico, che ha richiesto brani fuori programma, ha ascoltato con piacere il celeberrimo «Nel cor più non mi sento» di PaisieJlo e il dolente «Che farò senza Euridice» di Gluck. Alla Gaboli è parso più congeniale lo spirito mesto degli autori francesi esprimendo il meglio di sé in «Les larmes» di Massenet. La tensione emotiva che è venuta a mancare nelle «Tre Ariette da camera» di Bellini, si è concentrata nelle dense pagine dello schumanniano «Frauenliebe und Leben»: il ruolo «drammatico» del pianoforte cui è affidata la ripresa del primo Lied ha messo in luce l'espressione migliore di Pennarola. Il Ciclo, in cui Schumann vagheggia il sogno di una tranquilla vita domestica allietata dalla serenità dei sentimenti comuni sui quali soltanto la morte potrà stendere il suo gelido velo, è parso il momento di tensione più alta dell'intera serata. Alla Mignon di Thomas che, affidandosi a Goethe intona la versione francese di «Connais tu le pays», si sarebbe richiesta forse un po' più di nostalgia per la patria lontana, l'Italia, dove la natura rigogliosa e l'azzurro del cielo sembrano alla fanciulla garanzia di eterna felicità. Proprio questo desiderio di una quieta gioia familiare ha siglato l'applaudito concerto ricordandoci come per rendere omaggio al santo degli innamorati sia sufficiente un desiderio di canto e un sano e robusto attaccamento alla vita in cui non trovano posto gli immortali eroi wagneriani, [a. bl.]

Luoghi citati: Italia, Torino