Buona musica nell'aldilà

Buona musica nell'aldilà Storia e figure del Paradiso Buona musica nell'aldilà Paradiso secof\ OLLEEN McDannell e 1 'Bernhard Lang, storici. I delle religioni con austc-1 I i re cattedre nel Maryland _VUe in Germania, non naT scondono di essere due studiosi felici. Anzi, doppiamente felici. In primo luogo perché pongono al centro dei loro interessi la vita eterna ubicata in percettibili, scintillanti dimore celesti, finendo per goderne i benefici effetti; in secondo luogo perché, a differenza del filosofo, del teologo secolarizzato che nel merito son soliti ostentare distacco o disprezzo, possono raccontare le millenarie fantasie cristiane dell'oltremondo senza dover esibire speciali carte di credito.. Siamo soltanto storici delle idee e degli accadimenti che le sostengono, badano a ripetere a amici e colleghi che si sforzano di cogliere nel disegno programmatico della Storia del Paradiso (Garzanti) un lampo di leziosa follia. E poiché sono dotati di alto scrupolo professionale, aggiungono: in ogni caso la nostra non è neppure una storia del Paradiso strido sensu, bensì «una storia delle immagini impiegate dai cristiani per descrivere quel che avviene dopo la morte». Dichiarati i fini dell'impresa, circoscritto il campo operativo (fondamentalmente «occidentale», con rare incursioni nel Vicino Oriente), Colleen McDannell e Bernhard Lang cominciano a setacciare tutto ciò che hanno scovato nelle biblioteche, negli archivi, nell'iconografia tombale dell'uno e dell'altro continente, nulla sacrificando della letteratura popolare, dell'arte povera, alla poesia codificata e al pensiero egemone. Le origini della questione appaiono forse un po' confuse tra universo semitico, dottrine ebraico-ellenistiche e promesse neotestamentarie della Ricompensa; ma non appena gli autori si mettono alle spalle le sofferte ammissioni di Sant'Agostino e varcano le mura merlate del Medioevo, alcuni dei quesiti di fondo si illimpidiscono e ottengono risposte concrete: dove è situabile il Paradiso? come si presenta ai meritevoli? come vi si trascorre il tempo infinito? E, sottovoce: quanta parte ha il piacere della carne nei raduni vigilati dallo Spirito? Non proprio di riserva sono da considerare le domande sui diritti di accesso e sulla durata dell'attesa fuori del recinto, e infatti gli autori le selezionano, le contemplano; senza tuttavia distrarci più del necessario dalle figure eminenti che popolano il territorio celeste. Il quale territorio può risultare di tipo edenico-rurale, se si attinge alle visioni del monaco alsaziano Otofredo di Weissenburg e si scorre il testo dell'Elucidarium redatto intorno al 1100; o edenico-urbano se, ad esempio, teniamo d'occhio il poemetto di fra Giacomino da Verona, l'avallo della camaldolese Gerardesca, della badessa Hildegard von Bingen o di Gottschalk di Holstein che ci rappresentano «viali diritti, case regolarmente disposte» e soddisfacenti aree di rispetto. Strutture edilizie ahimè troppo razionali per contenere gli slanci delle «spose umane di Cristo», una volta assunte in cielo; sicché è vano stupirsi delle silenziose e talora indomabili rivolte interne. Non do Dorè basta alle anime elette l'unione spirituale con «l'Amante» o, in subordine, limitarsi a praticare con Lui l'amor cortese. L'unione la perseguono totale, carnale, inequivoca. La mistica Gertrude ci delizia con un bisticcio retorico nel rievocare il personale evento: «Quando l'amo, io sono casta; quando lo tocco, io sono pura; quando lo possiedo, io sono vergine». E la beghina Mcchtild narra, in una delle sue visioni, di essere stata ammessa nella «camera segreta» riservata alle vergini del decimo coro, proseguendo in terza persona: «S'inginocchiò e lo ringraziò per il favore concessole... Egli le pose una mano sul seno e la guardò in volto. E in un bacio Mechtild fu innalzata al di sopra della comunità angelica». Fortuna che la cultura rinascimentale è lì prossima a riconfigurare cielo e terra eliminando gli sprechi emotivi, a vantaggio di un sentimento ultraterreno più armonioso, anche se più domestico; ossia la gioia di ricongiungersi con parenti e confratelli in spazi sempreverdi ricavati magari dalle pitture dei maestri fiorentini. E Lorenzo Valla, riprendendo da lontano il tema del Ricongiungimento, lo innesta con tal forza nel ventaglio delle beatitudini, da contagiare l'escatologia dei secoli moderni. Scoperte geografiche e rivoluzioni scientifiche non lasciano naturalmente immutato lo scenario celeste. Teocentriche o antropocentriche che siano le dispute luterane e tridentine, la curiosità degli aspiranti post-copernicani non è poi indebita: una volta lassù, i corpi risorti - nudi o in qualche modo vestiti - si muoveranno liberamente, ascolteranno la buona musica, passeggeranno in giardino, come certificano Martino di Cochem e il teologo Francois Arnoux nelle Merveilles de l'autre monde? O continueranno a curvarsi senza grazia in faticosi esercizi di adorazione? Chi opta per le prospettive di Arnoux e di Martino compia un passo ulteriore e prenda confidenza col visionario Emanuel Swedenborg. Si potrà ridicolizzare di costui la piattaforma pittoresca dell'aldilà, e prendere le distanze dai suoi rovesciamenti evangelici («I ricchi accedono al cielo con la stessa facilità dei poveri»), ma non si potrà ignorare l'enorme influsso che egli ebbe a esercitare sull'immaginazione devozionale, sulle correnti spiritistiche, su certi sincretismi religiosi, su un certo genere romanzesco, lungo tutto l'Ottocento. Si tratta in fondo dell'ultima vera abbuffata «figurativa» prima che un paio di guerre mondiali e la strisciante morte di Dio indirizzino altrove la teologia della speranza. Colleen McDannell e Bernhard Lang si guardano dall'azzardate pronostici circa la rifioritura di credenze che Hanno pesato sul destino di intere civiltà. Insinuano al massimo che in futuro potrebbero emergere1 nuove forme antropomorfiche1 della vita-oltre-la-vita; nuove e sconvolgenti ipotesi nella rappresentazione dell'oltretomba. Così nuove, però, e così sconvolgenti, da farci custodire in una campana di vetro il Paradiso che essi a quattro mani hanno ricapitolato. Giuseppe Cassieri Paradiso secondo Dorè

Luoghi citati: Germania, Maryland, Verona, Vicino Oriente