Dagli eroi un missile sul regista
Dagli eroi un missile sul regista Ai due piloti del Golfo la solidarietà di Rognoni e dall'Aeronautica scatterà la querela Dagli eroi un missile sul regista Bellini e Cocciolone a Squitieri: «Sei sconosciuto» MILANO. Gli eroi non scherzano, soprattutto quando si mette in dubbio il loro coraggio. E trovano anche facilmente chi si schiera dalla loro parte. «Oltre all'eventuale ricorso alle vie legali», dice il ministro della Difesa Rognoni, «c'è un'altra forma di censura di fronte a simili irragionevolezze: lasciarle ai margini, occuparsi di cose serie, frasi così si ritorcono contro chi le pronuncia». La polemica è con il regista Pasquale Squitieri, che ha definito «codardi» i piloti Gianmarco Bellini e Maurizio Cocciolone. In occasione di una visita a Milano, il ministro li ha invitati a colazione nel ristorante del Comando della prima Legione aerea. «Mi è sembrato giusto incontrare Bellini e Cocciolone - afferma Rognoni - dopo che, a un anno di distanza dalla guerra del Golfo, sono stati fatti oggetto di violenze fisiche e verbali». Qualche settimana fa gli atti teppistici contro l'auto della moglie di Bellini e contro l'autorimessa di Cocciolone, qual- che giorno fa le intemperanze di Squitieri: «Un mio amico e collega all'università di Pavia, Carlo Maria Cipolla, che insegna anche a Berkeley», racconta il ministro, «ha scritto un libretto di grande interesse, intitolato "Allegro ma non troppo", nel quale dimostra scientificamente che, nel mondo, i cialtroni sono in aumento. Dobbiamo proprio stare attenti, e qualificare subito, attraverso la coscienza collettiva, qual è la persona perbene e quale no». Dopo avere ribadito stima, simpatia e solidarietà verso i due piloti e tutte le forze armate, Rognoni prosegue affermando che «la coscienza popolare e il sentimento comune capiscono il ruolo delle forze armate più di quei venticinque sapientoni che stanno dietro l'angolo a criticare». In merito poi ad un'eventuale querela nei confronti di Squitieri, deciderà il generale Stelio Nardini, capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica. Finito l'incontro, il ministro raggiunge il ristorante. Nel corridoio transitano anche Bellini e Cocciolone, subito bloccati dai cronisti. Un commento alle frasi di Squitieri? «Nessuno», risponde Bellini. «Finora non conoscevo questo regista, non ho mai avuto la fortuna di vedere i suoi film. Se mi sento offeso? No, sono parole di qualcuno che non so chi sia, è come se non esistesse». Cocciolone invece è offeso: «Non tanto personalmente, ma in quanto militare e cittadino italiano. Ancora succedono queste cose nel nostro Paese. Io quando sono partito per il Golfo mi sono sentito solo...». La frase viene troncata a metà dal grande indaffarati di un gruppo di ufficiali che, stringendosi loro intorno, li sollecitano a smettere di parlare, a fare presto «perché il ministro sta aspettando». Ornella Rota Il ministro Rognoni a Milano tra Maurizio Cocciolone e Gianmarco Bellini
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