Maxi rogo di avorio in Zambia

Maxi rogo di avorio in Zambia Anti-bracconieri Maxi rogo di avorio in Zambia LUSAKA. Il ministro del Turismo dello Zambia ha dato il via alla nuova politica ambientalista del suo governo, ordinando di incenerire otto tonnellate di zanne d'elefante e di distruggere centinaia di armi sequestrate ai cacciatori di frodo. «Con questo gesto, io dichiaro guerra ai bracconieri», ha dichiarato ieri Christon Tembo, un ex alto ufficiale. «Lo Zambia ha sofferto abbastanza per questa piaga. Adesso bisogna farla finita. Dando fuoco a questo avorio, stiamo bruciando anche il vecchio sistema grazie al quale i criminali si sono arricchiti». Sotto il governo dell'ex presidente Kenneth Kaunda lo Zambia aveva sempre ignorato - come molti altri Paesi africani - gli accordi internazionali contro il commercio di avorio e lo sterminio delle specie protette. A causa di questa politica, dal 1964 - l'anno dell'indipendenza dalla Gran Bretagna - sono stati sterminati ben nove decimi degli elefanti esistenti. Al momento della sua elezione alla massima carica dello Stato Frederick Chiluba, un ex dirigente sindacale, ha giurato all'opinione pubblica di voler stroncare per sempre la caccia di frodo. Il problema della sopravvivenza degli elefanti diventa sempre più urgente. Per impedire la completa estinzione, è stato introtto un bando internazionale dell'avorio (usato per produrre oggetti d'artigianato e tasti per pianoforte, ma importato soprattutto dal Giappone per realizzare sigilli). Gli unici Paesi dove il numero degli elefanti è in crescita sono Sud Africa, Botswana e Zimbabwe, grazie a una rigorosa lotta al bracconaggio. [Agi]

Persone citate: Christon Tembo, Frederick Chiluba, Kenneth Kaunda

Luoghi citati: Botswana, Giappone, Gran Bretagna, Lusaka, Sud Africa, Zambia