Con Diobolik per scoprire l'educazione stradale

Con Diobolik per scoprire l'educazione stradale Corsi organizzati dall'assessorato provinciale ai Trasporti: obiettivo formare nei giovani «la coscienza del rischio» Con Diobolik per scoprire l'educazione stradale Un fumetto insegna il rispetto del codice ai 35 mila ragazzi che viaggiano in moto «Diabolik», il personaggio dei popolari fumetti per ragazzi di Sergio Zamboni, dal 17 al 20 febbraio insegnerà educazione stradale a 8 mila alunni di 400 terze medie di Torino e provincia. Sarà il protagonista di una storia che è la base dei corsi di educazione stradale organizzati dall'assessorato provinciale ai Trasporti: dal '92, con l'entrata in vigore del nuovo codice della strada, diventeranno materia obbligatoria d'insegnamento. Con «Diabolik», per una volta personaggio positivo in una striscia di Balzaretti e Migliori, ci saranno insegnanti, istruttori delle scuole guida (Unasca e Federtai), carabinieri, agenti della polizia stradale, vigili urbani, funzionari della Motorizzazione civile, tutti coinvolti in un'opera di formazione di quella «coscienza del rischio» destinata alla sicurezza nella circolazione. «I quattro giorni con lezioni su materiale didattico apposita¬ mente preparato - ha detto l'assessore ai Trasporti, Principe hanno l'obiettivo di far diminuire le statistiche degli incidenti. Oggi sono 300 mila l'anno in Italia, con 9 mila morti e 200 mila feriti ed un costo finanziario stimato di 45 mila miliardi. Il nostro è un investimento di prevenzione, fatto sui giovani». Un dato è indicativo: in provincia di Torino sono 100 mila i motorini (35 mila in città), in massima parte destinati a giovani, spesso premio per il conseguimento della licenza media, primi «mezzi» per i neoutenti della strada, spesso fonte di tragedie. I corsi di educazione stradale hanno anche destinatari indiretti: «I genitori dei ragazzi che saranno giudicati dai figli nel modo di guidare e di rispettare le regole della circolazione». Gli alunni saranno poi invitati a realizzare un disegno ispirato ai temi dell'educazione stradale: tutti gli elaborati saranno in mo¬ stra dal 4 al 9 maggio al Palazzo del Lavoro dove verranno premiati i migliori, poi pubblicati. Dice il viceprefetto, dott. Forlani: «Bisogna preparare di più i giovani al problema del rischio, fornire spunti perché ci sia una presa di coscienza di fronte ai pericoli della circolazione con i quali ci confrontiamo tutti i giorni». Secondo il direttore della Motorizzazione civile, ing. Trentini, queste lezioni possono andare al di là dei risultati che si ottengono con i corsi per superare gli esami della patente di guida: «Qui non si impara in vista di un esame, ma si acquisisce un approccio più profondo con la strada e il traffico». Come va l'educazione stradale nel resto d'Europa? In Inghilter ra e in Belgio siamo agli inizi, in Germania è materia obbligatoria di tutti i corsi di studio) e in Francia si è arrivati alla computerizzazione dei corsi di «sensi bilizzazione alla strada». Gianni Bisk» Una scena dai fumetti nei quali Diabolik diventa l'eroe buono della sicurezza nel traffico stradale

Persone citate: Balzaretti, Forlani, Migliori, Sergio Zamboni, Trentini

Luoghi citati: Belgio, Europa, Francia, Germania, Italia, Torino