Alesi, finale in crescendo di Marco Ansaldo

Alesi, finale in crescendo Concluse le prove Ferrari all'Estoni: Capelli frenato dal sedile fuori misura Alesi, finale in crescendo Eguagliati i tempi della Williams ESTORIL DAL NOSTRO INVIATO Alla prima uscita con la Ferrari Ivan Capelli ha sbattuto contro un problema di misure, quelle del suo sedile fatto a mano, anatomico, avvolgente, ipertecnologico, ma inesorabilmente instabile e scomodo. Dopo i primi giri e i primi lividi, sballottato nell'abitacolo, l'erede di Alboreto ha perciò deciso che era meglio rimettersi i jeans e il giubbotto di panno per non rischiare oltre. «Purtroppo le misure erano state prese su un manichino - ha spiegato -. Solo che Alesi è riuscito ad adattarlo, io per la mia conformazione fisica no. Ora aspetto che me ne facciano uno nuovo». L'inconveniente (non insolito ad inizio stagione, per quanto sorprendente in uno sport abituato a confrontarsi sui millimetri) ha costretto Capelli a bloccarsi nelle prove del pomeriggio, dando ancora spazio ad Alesi che aveva già pronta la valigia. Ma anche il francese ha avuto le sue difficoltà: tre giri e una sosta. Ancora un giro e un'altra sosta. Si è andati incontro al tramonto portoghese con la sensazione che qualcosa non stesse funzionando secondo le attese nel box della Ferrari: troppo lunghe le pause e troppo breve il rombo del motore in pista tanto che i guardoni professionali ne apparivano delusi. Poi Alesi ha risollevato il morale ai ferraristi con una serie finale di 39 giri, quasi una prova di Gran Premio compreso il cambio gomme. La chiusura dell'impianto ha impedito di andare oltre, ma almeno si sono tratte delle conclusioni concrete sul conto di questa splendida sconosciuta che è la F92A. Tra il brevissimo test di Fiorano e i due giorni passati in Portogallo la Rossa della riscossa non è arrivata ai mille chilometri e mancano appena due settimane all'esordio in gara in Sud Africa. «La cosa che ci interessa meno è il tempo, sebbene 1T17"45 di Alesi con il pieno sia mediamente inferiore di 2" rispetto alla macchina dell'anno scorso nel Gran Premio», ha detto l'ing. Lombardi. L'impressione di fondo è che alla Ferrari siano discretamente soddisfatti della tenuta della macchina ma non si illudano su un futuro vincente. Lombardi è stato chiarissimo: «I nostri rivali continuano a starci davanti, dovremo lavorare ancora moltissimo per ottenere un veicolo competitivo: la strada è molto lunga». Sì, ma quanto lunga? Nessuno lo sa. Da certe espressioni ferrariste c'è da dubitare che soltanto i nostri figli rivedranno il Cavallino in testa a un Mondiale. Lombardi infatti ha. spiegato che certe differenze non si recuperano con i mesi, semmai con gli anni. Ma è normale che davanti a un progetto nuovo si ecceda in prudenza (il risultato di Alesi è sullo stesso piano di quelli ottenuti una settimana fa dalla Williams). I due piloti sembrano più ottimisti. Alesi ha ripetuto che non c'è paragone rispetto alla vecchia trappola, la 643. «Sono soddisfatto, sono riuscito a mantenere una prestazione costante», ha detto il francese, magnificando le qualità del nuovo missile sulle curve veloci. Capelli, che a strappi ed ematomi ha completato comunque una quarantina di giri, ha definito invece la macchina «sincera», perché si sa che per un pilota il mezzo è come una persona. E tanto per procedere nella personificazione delle quattro ruote è emerso anche il concetto dell'affidabilità. «Di questo siamo davvero contenti. Persino il sistema di raffreddamento che ci dà molte preoccupazioni, pensando alle condizioni in Sud Africa, si è dimostrato migliore delle attese» il responso di Lombardi, che non ha accennato però ad un problema nato in mattinata, quando nel chiuso del box hanno sostituito i radiatori. Insomma la Rossa deDa riscossa non terrà ancora il passo con le prime, ma può già arrivare fino in fondo. Il resto lo farà il tempo. E gli uomini. A proposito dei quali, pare che Prost abbia chiesto a Parigi il visto per Sud Africa e Messico, sedi dei primi Gran Premi. Ufficialmente Alain è ancora a piedi: possibile voglia fare solo del turismo? Marco Ansaldo Per Alesi, «un test soddisfacente

Luoghi citati: Messico, Parigi, Portogallo, Sud Africa