Ciarrapico ora farò il barista volante di Gianluigi Gabetti
Un ramoscello d'ulivo dalla Suez agli Agnelli «Speriamo in un accordo su Perrier» Un ramoscello d'ulivo dalla Suez agli Agnelli Intanto Nestlè e Bsn invocano la Cee per «dribblare» l'antitrust francese PARIGI. Continua la schermaglia, anzi la «partita a poker» attorno al gruppo Perrier. Ma ieri, tra punti vinti e punti persi, per la prima volta una fonte autorevole dello schieramento antiAgnelli ha sventolato un «ramoscello d'ulivo» dicendosi chiaramente interessata ad un accordo pacifico. A parlare, con un'intervista al settimanale italiano Milano Finanza, è stato il direttore generale della Suez, Patrick Ponsolle. «La mia speranza - vi afferma - è che la ragione e la lucidità trionfino. Il mio desiderio è che Agnelli, Nestlè e Suez sappiano trovare le vie e i mezzi della pacificazione. Da parte nostra siamo pronti a farlo». Ponsolle, che afferma che «il gruppo Agnelli è stato mal consigliato in questa operazione», tanto da «agire in maniera maldestra nei confronti di un certo numero di istituzioni francesi», spiega poi le ragioni che hanno portato a contrastare il gruppo piemontese per il controllo della Perrier: «Eravamo insoddisfatti del modo in cui gli azionisti di minoranza della Exor sono stati trattati in occasione dell'opa su Exor» e l'opa con Nestlè è stata lanciata - afferma Ponsolle proprio «perché in una grande piazza finanziaria come Parigi gli azionisti di minoranza non possono veder cambiare il controllo di una società senza che sia loro offerta la possibilità di vendere i loro titoli a condizione di piena soddisfazione». Gianluigi Gabet dell'lfint Intanto ieri si è appreso che Nestlè e Bsn hanno chiesto alla commissione della Cee un esame di quella che sarebbe la distribuzione del mercato europeo delle acque minerali tra i vari proprietari nel caso in cui l'Opa lanciata da Nestlè su Perrier avesse successo. Questo passo mirerebbe a rallentare i tempi dell'indagine avviata, su ricorso della Perrier, dal consiglio della concorrenza francese sull'ipotesi che le intese intercorse tra Nestlè e Bsn sulla cessione alla seconda di una delle acque minerali possedute dalla Perrier (la Volvic), possano costituire una pratica anticoncorrenziale per il mercato francese. Infatti un'indagine Cee potrebbe comportare l'aggiornamento di qualche mese di una corrispondente indagine nazionale. La Perrier ha però negato tale possibilità asserendo che il ricorso al consiglio della concorrenza francese è per «intesa illecita» e non può essere bloccato da una semplice inchiesta di situazione comunitaria. Da registrare, infine, una dichiarazione di Marc Vienot, presidente della Société Generale (alleata della Exor e azionista di Perrier al 4%), secondo cui, se il tribunale transalpino riconoscesse la legittimità del passaggio a St. Louis del 13,8 per cento di Perrier i giochi sarebbero fatti per Exor e alleati, che con il 49,3% relegherebbero Nestlè e Suez al solo possesso di una «minoranza di blocco». Gianluigi Gabetti dell'lfint
Persone citate: Agnelli, Gianluigi Gabet, Marc Vienot, Patrick Ponsolle
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