Un'altra donna massacrata a Sanremo di Gianni Micaletto
Un'altra donna massacrata a Sanremo Le vittime si conoscevano. Anche ieri l'assassino ha lottato prima di colpirla a morte Un'altra donna massacrata a Sanremo Sola in casa, caccia al mostro che ha ucciso due volte in 48 ore SANREMO NOSTRO SERVIZIO Caccia al «mostro» a Sanremo. Un assassino che colpisce donne sole di mezza età, accanendosi con inaudita ferocia. Ha fatto due vittime in 48 ore. Le ha assalite nelle loro abitazioni, massacrandole con pezzi di vetro, cocci di vaso, pesanti portacenere. Giovedì pomeriggio, la scoperta del cadavere di Wanda Rovatti, 53 anni, originaria di Carpi, separata, una figlia di 23 anni, Arianna. L'hanno trovata in un lago di sangue, distesa sul pavimento del suo alloggio in un vecchio edificio di corso degli Inglesi 358, in centro. Il capo sfondato, la gola squarciata, il volto sfigurato. Sangue anche sulle pareti, sul soffitto, sulle tende. Ieri sera, la furia omicida si è scatenata di nuovo, mentre la città ancora s'interrogava sui perché della tragica fine della donna. Il «mostro», questa volta, ha bussato alla porta di Annie Desitier, 49 anni, di origine belga, trapiantata a Sanremo da molti anni, residente in un elegante condominio di strada San Martino 107. Una donna sola, come Wanda Rovatti, di cui era amica. Due vite parallele, intense, un po' burrascose: amavano frequentare locali notturni, ricevevano molte visite in casa, adoravano i cani. E, forse, conoscevano l'assassino. Particolari che rendono più intricata e fitta la trama del «giallo». Un'agghiacciante sequenza, probabile frutto di una mente malata, di un pericoloso psicopatico. Che ancora gira per la città. Annie Disitier è stata uccisa come la sua amica: la stessa follia omicida. Forse, anche una furibonda colluttazione con il suo aggressore. A carabinieri e agenti di polizia è sembrato di rivivere la raccapricciante scena del giorno precedente: la porta d'ingresso dell'alloggio socchiusa e, dentro, tanta confusione. Mobili rovesciati, cassetti aperti, sangue sul pavimento, sui muri, sugli specchi, sulle tende. E lei, la vittima, col cranio sfondato, la carotide recisa, il viso martoriato dai colpi del «mostro». Indossava una tuta e un paio di pantofole. Fuori, nel cortile, i tre cani che le facevano compagnia. La donna era vicepresidente della sezione sanremese della Lega per la protezione del cane. T.'agghiacciante scoperta è stata fatta da un poliziotto, verso le 21. La «volante» del commissariato è arrivata rapidamente, quando i vicini di casa hanno avvertito il 113, insospettiti da quella porta socchiusa. Pensavano al solito furto in appartamento. Invece, si sono trovati di fronte all'orrore del sangue, a un altro cadavere senza perché. Senza un movente, anche se fra gli inquirenti avanza il sospetto che l'ultima vittima sapesse qualcosa del primo delitto. «Annie era una donna tranquilla, disponibile, con l'abitudine di uscire quasi tutte le sere a mezzanotte, per rientrare a casa intorno alle 2. Viveva qui da almeno 15 anni: mai un litigio, nessun problema», dicono, fra le lacrime, gli inquilini dello stabile di strada San Martino, increduli e frastornati. La polizia scientifica sta setacciando il luogo del secondo, atroce omicidio, alla ricerca di impronte, di possibili tracce dell'assassino. Le forze dell'ordine sperano di bloccarlo prima che possa colpire nuovamente. All'improvviso. In nottata, pare che gli inquirenti abbiano interrogato un uomo che conosceva bene Annie Disitier. Forse, le indagini hanno imboccato la pista giusta. Gianni Micaletto
Persone citate: Annie Desitier, Annie Disitier, Wanda Rovatti
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