Cossiga va all'attacco

Cossiga va all'attacco Cossiga va all'attacco Respinta la lettera dei candidati-Cocer ROMA. Sulla lettera di quaranta candidati con le stellette, capeggiati dal colonnello Antonio Pappalardo (in lista nel psdi) è ancora polemica. «Abbiano il buon gusto di non presentarsi ai funerali dei due carabinieri uccisi a Salerno», avevano scritto, indirizzando le loro accuse ai ministri dell'Interno e della Giustizia. «Il vicepresidente del Consiglio parla di una situazione da Far West in Italia e il ministro dell'Interno accorre precipitosamente in Calabria per confortare i familiari di persone sequestrate da troppo tempo. Questi atteggiamenti demagogici, ipocriti e contraddittori dimostrano che non vi è alcuna volontà politica di combattere il crimine organizzato». Alle immediate reazioni di Martelli («Non hanno titolo per impartire lezioni a nessuno») ha fatto seguito l'intervento del presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. ■ «Il presidente Cossiga - informa una nota del Quirinale - ha respinto con garbo il contenuto di una lettera aperta presentatagli dal leader del Cocer dei carabinieri, Antonio Pappalardo, e richiama i militari e gli appartenenti a tutti i corpi di polizia ad operare nell'ambito delle leggi e dei regolamenti e nell'osservanza delle discipline prescritte». Cossiga manda anche a dire alla classe politica di auspicare «che gli organi competenti e soprattutto il Parlamento, che il popolo va ad eleggere, riprendano in esame in modo globale gli strumenti più idonei per ripristinare e consolidare la legalità nel Paese e tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica». Ancora sul «caso Pappalardo». «Al Presidente della Repubblica - si legge nel comunicato del Quirinale - è stata trasmessa una lettera aperta sui temi della criminalità organizzata in riferimento all'uccisione di due carabinieri nel Salernitano, firmata dal tenente colonnello dei carabinieri Antonio Pappalardo e da una ventina di sottufficiali e militari dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza. I latori si sono presentati in abiti civili». Nella polemica è intervenuto anche il Siulp, il sindacato italiano unitario lavoratori polizia. «Il Siulp e i poliziotti tutti informa un comunicato - si sentono uniti nel dolore ai colleghi dell'Arma e ai familiari di Fortunato Arena e Claudio Pezzuto, ennesime vittime di una criminalità che, oltre ad imbarbarire il Paese, lo divide e diviene strumento di campagne politiche di parte. Anche per questo, voghamo esprimere solidarietà ai ministri e a quanti sono stati oggetto di meschini attacchi per fini altrettanto miserevoli». «Solidarietà anche per l'Arma dei carabinieri e per il Cocer - prosegue la nota - la cui rappresentatività viene costantemente messa in forse da chi non ha più alcun titolo di parlare in nome e per conto dei carabinieri, ma si ostina con pervicacia e per scopi personali ad autoproporsi come loro "paladino", strumentalizzando persino le disgrazie, la morte e il dolore». Conclude il Siulp: «Abbiamo letto che il tenente colonnello Pappalardo ha assunto delle iniziative anche in nome di alcuni candidati del suo partito, tra i quali poliziotti. Non sappiamo ancora se davvero ve ne siano e chi siano questi poliziotti. Ma se è vero - conclude la nota del Siulp - costoro non rappresentano che se stessi, come d'altronde Pappalardo». 1 [1. s.l

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