Party con Boris, Liz abbocca

Party con Boris, Liz abbocca Party con Boris, Liz abbocca Era una truffa la festa per gli Oscar * WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Liz Taylor aveva abboccato. Quando le hanno telefonato per invitarla ufficialmente alla «notte delle stelle», la mondanissima consegna degli Oscar che quest'anno si svolgerà il 30 marzo, lei, con aria di sufficienza, ha declinato dicendo: «No, mi dispiace, non posso, ho già accettato di partecipare alla festa che quella sera Jack Lemmon dà in onore di Boris Eltsin». Boris Eltsin? Da Jack Lemmon? E proprio quella notte? Gli organizzatori dell'«Academy Awards» erano allibiti. Anche Liz, come tanti altri, aveva ricevuto un elegante cartoncino, recante l'invito per il clamoroso avvenimento che si sarebbe svolto al Regent Beverly Wilshire Hotel di Hollywood. Firmato: Jack Lemmon. Il famoso giornalista Art Buchwald, però, anch'egli destinatario di un invito, aveva sentito subito puzza di bruciato. Pazienza che il suo nome fosse stato scritto con una bella «kappa»: tutti sbagliano. Era tuttavia curioso che l'indirizzo del vecchio Jack fosse scorretto. E, a pensarci bene, era credibile che uno come Eltsin, con tutti i guai che ha a casa propria, attraversasse l'oceano per andare a una festa a Hollywood? Per-Kim Basinger, che il cartoncino indicava come una delle promotrici del «gala», è stato l'agente, Alan Nierob a rimettere le cose a posto: «Ma siamo matti?». Eddie Murphy, un altro dei «promotori», ha fatto sapere che lui, per quella notte, aveva altri programmi: sarebbe stato sul «set» a New York. Infine, Lemmon è andato su tutte le furie per quella firma che gli era stata estorta con lo stratagemma di un'iniziativa di beneficenza da patrocinare, appuntamenti dai quali non si tira mai indietro. Chi era «l'assassino»? Lui, il solito Michel Bass, un personaggio famoso a Hollywood per il suo egocentrismo, per l'intensità con cui annaffia le sue relazioni mondane, per l'abitudine di aggirarsi su una Rolls Royce bianca e anche per quei 13 mesi passatici fresco qualche anno fa per una frode postale, che aveva qualche punto di contatto con lo «Eltsin Party». Movente? Soprattutto mettersi al centro di una grande festa, che, proprio la notte degli Oscar, avrebbe visto radunarsi da un'altra parte moltissime stelle. Ma c'è un altro piccolo problema: un notevole numero di biglietti per il «party» con Eltsin sono già stati venduti. E il comitato organizzatore, cioè Bass, ha incassato, fino a ora, circa 100 mila dollari. Bass continua a sostenere che Eltsin, mesi fa, aveva assicurato la sua partecipazione, anche se poi non ha riconfermato. Ora, se il 30 marzo Eltsin non sarà al Beverly Wilshire Hotel, qualcuno potrebbe sollevare l'ipotesi di truffa e per Bass la faccenda si farà seria. Potrà comunque sempre consolarsi passando ima bella serata con Liz Taylor e il suo ottavo marito. Paolo Passarmi

Luoghi citati: Hollywood, New York, Washington