Bloccati 2 croati con bombe e fucili di M. Me.

Bloccati 2 croati con bombe e fucili Al confine jugoslavo, appartengono a un gruppo estremistico. Uno è già libero Bloccati 2 croati con bombe e fucili Una voce: l'obiettivo era il presidente Cossiga UDINE. C'era un complotto jugoslavo per uccidere il presidente Cossiga, durante la sua visita in Friuli? E' l'ipotesi emersa ieri a Trieste nel corso di una conferenza stampa indetta dalla Guardia di finanza per segnalare l'arresto di due miliziani croati bloccati venerdì scorso al valico di Rabuiese, armati con fucili Kalashnikov e con bombe ananas sconosciute in Occidente e dotate di una notevole potenza deflagrante. Le armi sono state scoperte sulla loro vettura, una Renault 5, noleggiata a Capodistria e che avrebbero dovuto restituire entro due giorni. Si tratta di Borislav Nikolic e di Milenko Sudic, abitanti a Novigrad. Sono esponenti del braccio estremo del nazionalismo croato: quello che, in questi ultimi tempi, nonostante il pieno appoggio italiano alla causa delle due repubbliche secessioniste, sta incrementando la pressione contro la comunità di origine italiana in Istria. I due sono a disposizione del sostituto procuratore Filippo Gullotta. Ma intanto il giudice per le indagini preliminari (gip) Alessandro Bottan ha rilasciato Borislav Nikolic: il magistrato ha ritenuto di porre in libertà il croato in quanto nel foglio di noleggio dell'autovettura, compilato a Parenzo, sarebbe stato scritto un altro nominativo, sempre di Capodistria. L'indiscrezione sul complotto ai danni di Cossiga è trapelata nel corso di un breve scambio di battute fra i giornalisti e i finanzieri. Non sono venute conferme all'ipotesi dell'attentato, ma interpellato direttamente, il tenente Angelo Porcelli, comandante della tenenza di Muggia ha invitato i cronisti a riflettere su una singolare coincidenza. E' stata fatta notare, cioè, la concomitanza della cattura dei due, nella giornata in cui il Presidente visitava, applauditissimo, il Friuli Venezia Giulia e incontra¬ va a Gorizia il presidente della Slovenia, Kucan. Come mai due miliziani croati dai sentiménti presumibilmente anti italiani entravano nel nostro Paese armati di tutto punto? L'ipotesi di un attentato al presidente Cossiga è stata la deduzione più ovvia, che però non ha trovato conferme ufficiali. Il tenente-colonnello Mario Sanna, del Primo Gruppo di Trieste, si è limitato a esprimere preoccupazione per l'ingresso di armi in Italia. Ma la voce del complotto è circolata. Come mai la Guardia di finanza ha atteso tanto tempo per comu: ncare l'arresto dei due miliziaili9 il costituto procuratore di Trieste, Gullotta, da noi interpellato, ieri mattina ha dichiarato che «ogni ipotesi è plausibile, certo, ma in questo momento parlare di complotto nei confronti del presidente Cossiga che tanto ha perorato la causa croata, sarebbe allarmistico». [m. me.]