Pipitone, il giallo del risarcimento

Pipitone, il giallo del risarcimento Ma la Regione Calabria protesta. Per l'autopsia madre e figlia a lungo vive nella scarpata Pipitone, il giallo del risarcimento L'Anas: «Nessuna richiesta per il guard-rail rotto» REGGIO CALABRIA. L'interrogativo, inquietante, verte sul fatto se due delle tre vittime dell'incidente stradale alla famiglia Pipitone potevano essere salvate. L'interrogativo, sorto in questi giorni, riguarda soprattutto Maria Dattolo, 26 anni, e la figlia, Lorena, di 5 anni, morte con il capofamiglia, Leonardo Pipitone, 33 anni, tutti residenti a Cinisello Balsamo, nell'incidente causato forse da un colpo di sonno, che si registrò il 21 dicembre scorso, sulla carreggiata Sud della Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo di Villa San Giovanni. L'autopsia ha infatti accertato che Maria Dattolo sarebbe morta per assideramento e non già per l'impatto, violentissimo, contro il terrapieno. Per Leonardo Pipitone e la piccola Lorena, invece, le cause della morte sono state fatte risalire ai traumi subiti. Una polemica, quella innestata dalle conclusioni della perizia necroscopica, che sta avvelenando in questi giorni la Calabria. Anche se, da qualche parte, si «spinge» affinché non si dram- matizzi eccessivamente l'accaduto. E' stata, infatti, decisamente smentita dal responsabile dell'ufficio di Reggio Calabria dell'Anas la notizia, pubblicata su alcuni quotidiani, secondo cui nei confronti della famiglia Pipitone - o meglio della assicurazione della «Ritmo» sulla quale viaggiavano - è stata avviata una pratica di risarcimento danni per il tratto di guard-rail frantumato dall'impatto della vettura. «Non esiste alcun risarci- mento del danno - ha detto l'ing. Marcello Celimi, responsabile dell'ufficio - poiché l'Anas non avvia alcuna procedura nel caso in cui nell'incidente si siano registrate delle vittime». La notizia aveva causato la reazione del presidente della giunta regionale calabrese, Guido Rhodio, che aveva parlato senza mezzi termini di un atto crudele nei confronti di una famiglia così duramente colpita dal dolore. Ma d'altra parte l'eventuale richiesta di risarcimento del danno, come spiegano all'Anas, non sarebbe stata un'azione totalmente campata in aria perché, si dice, nel momento in cui l'Anas rileva un danno deve far partire automaticamente la richiesta di risarcimento. Ferme restando le dichiarazioni dell'ing. Cellini che esclude a priori che questa richiesta sia stata fatta partire per la sfortunata famiglia siciliana. Sulla morte della famiglia Pipitone sono in corso due tipi di indagini, entrambe affidate al sostituto procuratore presso la pretura circondariale di Reggio Calabria, il dott. Francesco Tripodo. La prima riguarda la sicurezza generale sul tratto dell'autostrada interessato dall'incidente; la seconda, eventuali responsabilità da parte di due capo-cantonieri che avrebbero dovuto rilevare che mancava il tratto di guard-rail autostradale nel punto dell'incidente e quindi capire che la famiglia Pipitone, «scomparsa» per nove giorni, aveva trovato la morte nell'incidente, [d. mi.] La famiglia Pipitone vittima di un incidente mentre andava dai parenti in Sicilia per le vacanze di Natale e ritrovata dopo 9 giorni