Polmone nuovo a torinese di A. 1.
Polmone nuovo a torinese L'operazione martedì notte al policlinico San Matteo di Pavia Polmone nuovo a torinese Michele Mastroeni, 53 anni: gli è stato trapiantato l'organo di un ventunenne Intervento del professor Vigano e della sua équipe, il primo del genere in Italia E' un torinese il protagonista del primo trapianto monopolmonare in Italia. Michele Mastroeni, 53 anni, corso Trapani 14, ha subito martedì notte al policlinico San Matteo di Pavia il trapianto di un polmone. L'operazione, eseguita dal professor Mario Vigano e dalla sua équipe, ha seguito a distanza di pochi giorni un altro intervento-primato, quello del Niguarda di Milano: nell'ospedale sabato notte a una donna di 52 anni sono stati sostituiti tutti e due i polmoni. Sinora si trapiantava 1 intero blocco cuore-polmoni: mancavano i permessi per il trapianto dei soli polmoni. Michele Mastroeni, originario di Antillo in provincia di Messina, sposato con due figli di 18 e 21 anni, era da tempo ammalato di una grave forma di fibrosi polmonare idiopatica. Al San Matteo era in lista d'attesa da un mese e mezzo. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate ed era impossibile rimandare la sostituzione del polmone malato, il sinistro. Nella notte fra martedì e mercoledì, l'intervento. L'organo sano è quello di un giovane di 21 anni, Flavio Pavanetto, di Canniate, in Brianza, morto martedì mattina per un grave trauma cranico dopo 36 ore di coma al reparto rianimazione dell'ospedale Niguarda di Milano. Il giovane era stato investito volontariamente con la macchina dal cugino Giuseppe Licata, ventunenne anche lui, in seguito ad una lite per un parcheggio. Dopo la morte, Pavanetto era stato te¬ nuto in vita artificialmente per qualche ora per consentire ai medici l'espianto degli organi: ha dato cuore, reni, fegato, polmoni e cornee. Il polmone del giovane viene subito trasportato al reparto di cardiochirurgia del San Matteo di Pavia. Accertata la compatibilità, si inizia l'intervento, che dura poco meno di tre ore, dalle 23 alle 2 di notte. «La dinamica operatoria è semplice - spiega il dottor Antonino Grande, assistente del professor Vigano -. I problemi, se insorgeranno, riguardano esclusivamente l'adattamento del paziente alla nuova situazione. L'organismo per ora reagisce bene. Il paziente è stato trasferito in terapia intensiva: per il momento non si registrano anomalie». Fuori dal reparto, la moglie di Michele Mastroeni, Maria Bua, aspetta. Vicino a lei i due figli, Franco e Paolo. L'attesa sarà lunga, anche perché la novità dell'operazione non permette ai medici previsioni sicure. Il policlinico San Matteo è stato autorizzato ad effettuare trapianti di polmoni solo la settimana scorsa, anche la richiesta era dell'88. E' stato il ministro della Sanità De Lorenzo a darne notizia al professor Vigano. L'era del polmone non spaventa il direttore di cardiochirurgia e la sua équipe: «Siamo ad un livello eccellente di competenze - dice Vigano - l'innesto del polmone singolo o doppio non si diversifica molto da quello del blocco cuore e polmoni. Entrambi gli interventi richiedono un consistente impegno rianimatorio soprattutto nelb fase post-operatoria. Ora quest'autorizzazione consente di atiuare il trapianto degli organi mira-toracici m modo interscambiabile». Ma il «mago del bisturi» guarda ad un altro traguardo: l'apertura dei reparti speciali, che permetterebbero, spiega, di passare da una media di 800 a una di 1500 operazioni l'anno. [a. 1.]
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