Marchegiani: critiche immeritate di Fabio Vergnano
Marchegiani: critiche immeritate TORINO Il portiere, dopo la partita con il Milan, non nega gli errori, ma rifiuta le accuse Marchegiani: critiche immeritate Mondonico ammette: «Squadra poco aggressiva» A Napoli senza Bruno, Policano e forse Cravero TORINO. Una serata storta e ti ritrovi bastonato. Se ne è accorto ieri mattina Marchegiani dopo aver letto i giornali all'ora del caffè. Votacci in pagella e critiche ben mirate da parte del presidente Borsano («in occasione del gol di Baresi il suo errore è stato decisivo») e da parte di un ex, Paolino Pulici, che ha sparato: «Tre uscite a vuoto sono davvero troppe». Mentre Mondonico se la cava con una battuta sdrammatizzante: «L'ho detto a Luca: è colpa sua, perché ci ha abituati bene». Marchegiani il giorno dopo. Avrebbe poca voglia di rispondere per le rime, ma le osservazioni di Pulici gli fanno perdere la pazienza: «E' ora di finirla con questi miti della storia granata. E' troppo facile sfruttare la propria popolarità per criticare». Più soft il tono della risposta a Borsano: «Non devo difendermi, rispetto il giudizio del presidente. Un portiere, come ogni altro giocatore, ha momenti buoni ed altri meno. Però se sbaglio una volta, il fatto suscita clamore. Segno che ho abituato bene la gente e questo mi rende soddisfatto». Marchegiani scaccia il sospetto che di fronte al Milan si possa perdere la tramontana: «Sciocchezze. Non è questione di emozione. Per me affrontare Van Basten o un altro è la stessa cosa». Piuttosto, secondo il portiere granata, può essere un problema di concentrazione: «Rispetto alla passata stagione, gli impegni si sono moltiplicati e diventa difficile essere sempre concentrati. Invece, giocando soltanto una volta la settimana lo stress si allenta». Mondonico non boccia il Torino visto a Milano: «Ho ripensato alle scelte che ho fatto e sono sempre più convinto di non aver sbagliato. Sordo stava fisicamente meglio di Venturini Policano mi garantiva una maggior copertura rispetto a Vazquez; quanto a Casagrande al posto di Bresciani, ho voluto sfruttare l'euforia del giocatore dopo la partita con la Cremonese. Anche Bresciani ha giocato bene domenica, ma la mancanza del gol lo condiziona. E poi contro il Milan era necessario un contropiede basato su un attaccante che facesse da pivot per gli altri». Rispetto alla brutta figura rimediata in campionato, martedì sera c'è stata una trasformazione. Ancora Mondonico: «Allora non passammo la metà campo, questa volta ho visto un Torino più convinto, anche se il risultato è stato identico. Pur soffrendo abbiamo avuto occasioni da gol e a differenza della Juventus noi abbiamo cercato il gioco. Era la tattica migliore con gli uomini che ho mandato in campo. Forse c'è stato poco agonismo da parte nostra, ma fatichiamo a metterla sul piano della lotta con i giocatori che abbiamo. Lo scarso agonismo è proprio uno dei nostri limiti. Ma a Scifo e Casagrande non posso chiedere di diventare anche cattivi. Per il ritorno non siamo rassegnati. Superate certe remore, ora possiamo tentare di qualificarci». Intanto c'è la difficile tra¬ sferta di Napoli. Il Toro avrà la difesa a pezzi. Infortunato Bruno, squalificato Policano, è in forte dubbio anche Cravero che a Milano ha riportato la distorsione del ginocchio sinistro. Fabio Vergnano Marchegiani (a sinistra) è finito nel mirino di Borsano e di Paolino Pulici. Cravero (sopra) ha riportato contro il Milan una distorsione al ginocchio sinistro
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