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Italia latitante Italia latitante Infascelli e Salani nelle rassegne minori BERLINO. Tra pasticci, smentite, bugie, fax impermaliti, lettere mai arrivate, dichiarazioni astiose e lingue biforcute, è andata a finire che per il concorso del FilmFest il cinema italiano è inesistente: a Berlino (oltre che dal bellissimo documentario «I 600 giorni di Salò» di Caracciolo-Marino e dai cinque minuti di «Amoroso» di Maurizio Forestieri l'Italia viene rappresentata nelle rassegne minori da due giovani autori. Nella rassegna «Panorama», con «Zuppa di pesce», interpretato da Philippe Noiret, Andrea Prodan, Cristina Marsillach, c'è Fiorella Infascelli. Romana, ha 39 anni e un privilegio privato: erano produttori cinematografici suo padre e i suoi fratelli, il suo amore giovanile più forte era il geniale sceneggiatore e montatore Kim Arcalli, Bernardo Bertolucci è stato suo quasi-cognato, è producer di pubblicità e di cinema suo marito Vanni Ricottine è un suo vecchio amico il presidente della Rai Manca. Ha imparato il mestiere facendo per dieci anni l'aiuto regista, anche di Pasolini e di Bernardo Bertolucci; «Zuppa di pesce» è il suo secondo lungometraggio, coprodotto da Raidue come il primo, «La maschera», presentato e benissimo accolto al festival di Cannes 1988. Al Forum del cinema giovane, con «Gli ultimi giorni», scritto e interpretato con Monica Rainetta, girato sull'isola di Capraia, costato 60 milioni, prodotto con la partecipazione di Marco Risi e Maurizio Tedesco, c'è Corso Salani. Fiorentino, 31 anni, è l'attore protagonista de «Il muro di gomma»; ha recitato pure ne «La settimana della Sfinge» di Luchetti e in altri film; è stato aiuto regista di Mazzacurati per «Notte Italiana». Ha diretto nel 1984 il film in superotto «Zelda» e un videoclip per i Litfiba; nel 1989, il primo lungometraggio «Voci d'Europa»; nel 1990, il documentano «Eugen si Ramona», girato in Romania durante la rivolta. [1. t.]