Lagostena di 1. Ma.

Lagostena Lagostena «La necessità del consenso» | |~]Tina Lagostena Bassi, la nota penalista che sostenne la parte civile nel processo per stupro filmato e trasmesso in tv negli Anni 70, chiediamo che cosa è cambiato rispetto a quella causa. «Le cose sono cambiate sia tecnicamente sia culturalmente. Per quanto riguarda l'Italia è cambiato qualcosa nelle procedure - con l'adozione del nuovo codice penale - e nel modo in cui i protagonisti dei processi per stupro, più i giudici che gli avvocati, affrontano il problema. Importante è che si accusi e si condanni non solo quando c'è violenza fisica, ma anche quando non c'è consenso della donna. E' facile condannare un gruppo di dieci teppisti che brutalizzano una persona. Più difficile accusare un individuo che, al termine di una serata, pretende di concluderla a letto senza il consenso della partner o quando questo consenso venga improvvisamente revocato. Ci vuole maggiore sensibilità e cultura. Per questo motivo la sentenza Tyson è importante. Perché si fonda sul mancato consenso della donna. E perché si rischia la pena massima, cosa che da noi non è mai successo. Ih Italia il massimo della pena per i reati di stupro è di dieci anni. Mediamente si applicano tre o quattro anni, due se si patteggia». Che cosa è cambiato dal punto di vista tecnico? «Mentre prima l'istruttoria veniva condotta dal magistrato, con il nuovo codice abbiamo un'istruttoria dibattimentale, come in America. Questo permette un maggiore controllo di tutte le fasi processuali da parte della difesa e dell'accusa. Oggi c'è una maggiore attenzione al problema, e forse anche un senso di colpa per come la violenza carnale è stata affrontata in passato». [1. ma.]

Persone citate: Lagostena, Tina Lagostena

Luoghi citati: America, Italia