Lo Stato aiuterà chi accetta di ribellarsi al racket di Francesco La Licata

Lo Stato aiuterà chi accetta di ribellarsi al racket La Camera dei deputati vara il decreto del governo con un voto plebiscitario: 441 a fervore, 6 contrari, 13 astenuti Lo Stato aiuterà chi accetta di ribellarsi al racket Finalmente approvato ilfondo di sostegno per i commercianti egli imprenditori ROMA.il decreto antiracket, che istituisce un «fondo di sostegno» per i commercianti e gli imprenditori vittime delle estorsioni, è stato approvato dalla Camera dei deputati. Per diventare legge, dovrà essere approvato, senza modifiche, dal Senato. La conferenza dei capigruppo, convocata da Spadolini, ha già deciso che sarà discusso oggi. Per sfuggire alla trappola del numero legale, il presidente del Senato stabilirà, a suo prudente giudizio, il momento in cui porre ai voti il provvedimento. Era una pericolosa spada di Damocle sospesa sulla testa del decreto, lo spettro dell'assenza del numero legale, anche alla Camera. Tanto che per scongiurare l'eventualità erano scesi in campo le associazioni di categoria, il ministro Martelli, il ministro Scotti. Il Guardasigilli, in particolare, durante una puntata del «Costanzo show» aveva lanciato un appello perché il decreto, in procinto di scadere, fosse «salvato» dal Parlamento. L'appello di Martelli venne recepito da Costanzo che invitò tutti i cittadini a «fare pressioni»; anche solamente mandando un telegramma, perché i parlamentari non disertassero l'aula nella data prevista per la discussione. Contemporaneamente, le associazioni dei commercianti e degli imprenditori organizzavano una raccolta di firme a sostegno del decreto. In un solo giorno, a Catanzaro, se ne sono raccolte più di mille. Lunedì pomeriggio, tuttavia, la presenza dei deputati a Montecitorio era minima, tanto che si temeva il peggio. Dal «salotto» di Costanzo è partito un altro appello: Martelli con una telefonata in trasmissione, Costanzo con un argomento, forse, più efficace. Rivolgendosi ai parlamentari, ha detto: «Se il decreto non sarà votato, ogni sera elencherò i nomi degli assenteisti. Parola mia. E se non me lo permetteranno, giuro che mi attaccherò ai citofoni». Sarà stata una coincidenza, ma la pressione dell'opinione pubblica ha ottenuto un buon risultato. Il decreto è passato con una larghissima maggioranza: 441 a favore, 6 contro (radicali), 13 astenuti (Verdi). Ma il vero successo è stata la presenza massiccia di deputati e di rappresentanti del governo. «Folla» che si è dissolta .subito dopo, quando era il momento di esaminare altri quattro decreti. Il provvedimento antiracket consente a commercianti, imprenditori ed operatori economici che abbiano subito danni per essersi rifiutati di pagare tangenti alla criminalità organizzata, di ottenere un rimborso dallo Stato. La legge concede alle vittime del racket, qualora lo richiedessero, di mantenere l'anonimato. Anche le associazioni di categoria possono essere legittimate a chiedere il risarcimento. Per ottenere l'indennizzo, i commercianti e gli imprenditori ricattati dovranno aver denunciato tempestivamente i loro taglieggiatoli. La richiesta va inol¬ trata entro 120 giorni dalla data in cui hanno subito la prima richiesta di denaro. Dovranno dimostrare che il danno subito supera quello coperto da una eventuale polizza assicurativa: il rimborso elargito dallo Stato compenserà il danno non rimborsato dall'assicurazione. In ogni caso la cifra concessa dallo Stato, esente da Irpef e Irpeg, non potrà superare i 500 milioni e i tre miliardi nel triennio. il «Fondo, di sostegno» sarà istituito presso l'Istituto Nazionale Assicurazioni, sotto la vigilanza del ministro dell'Industria. Verrà aumentato dall'aumento delle polizze assicurative e da un contributo dello Stato fissato in 40 miliardi per il '92 e in 50 miliardi per il '93. Ma anche i mafiosi «contribuiranno»: nel «Fondo» confluirà, infatti, una parte delle somme di denaro provenienti dai beni confiscati alla mafia. Per gli estorsori, infine, la legge prevede un inasprimento del minimo della pena: da quattro a sei anni. «Un passo importante è stato compiuto». Questo il commento di Martelli, che ha aggiunto: «E' ancora presto per cantare vittoria perché il decreto non è stato ancora approvato dal Senato. Ma questo primo passo era difficile, considerato che i deputati erano impegnati nella loro campagna elettorale e tuttavia la mobilitazione e gli appelli hanno ottenuto l'effetto desiderato». Stessa «viva soddisfazione» per l'approvazione del decreto è stata espressa da Scotti. Il ministro ha ringraziato «le forze politiche, che quasi all'unanimità hanno votato a favore», per la sensibilità dimostrata. Per Achille Cicchetto, segretario del pds, è stata «una vittoria della società civile che ha anche premuto sui mezzi d'informazione». La commissione antimafia siciliana si dice convinta che «così si incoraggia la crescita di una nuova e più forte coscienza civile». Francesco La Licata

Persone citate: Achille Cicchetto, Spadolini, Verdi

Luoghi citati: Catanzaro, Roma