Strage di Bologna si riparte da zero di Giovanni Bianconi

Strage di Bologna, si riparte da zero I giudici delle sezioni riunite hanno deciso dopo due giorni e mezzo di discussione Strage di Bologna, si riparte da zero La Cassazione annulla l'assoluzione degli imputati ROMA. Si ricomincia da quattro ergastoli. La strage di Bologna torna in mano ad ima corte d assise d'appello, le assoluzioni che nel luglio di due anni fa cancellarono le condanne di primo grado non valgono più. Gli exterroristi «neri» Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, insieme a Sergio Picciafuoco e Massimiliano Fachini (condannati al carcere a vita nel primo processo e assolti nel secondo), dovranno essere di nuovo giudicati per l'accusa di strage. Lo hanno deciso ieri le sezioni unite penali della Corte di Cassazione dopo 12 ore di camera di consiglio, accogliendo pressoché integralmente i ricorsi della procura generale e delle parti civili. Saranno riprocessati anche Lido Gelli e Francesco Pazienza per il reato di calunnia, insieme agli ex-ufficiali del Sismi Musumeci e Belmonte ai quali sarà contestata l'aggravante delle finalità di terrorismo per il depistiggio di cui furono protagonisti. Fachini, Picciafuoco e Roberto Rinani dovranno anche rispondere nuovamente di «banda armata», accusa dalla quale erano stati assolti nel processo d'appello. Come tutti i grandi processi per strage, dunque, anche quello per la bomba alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti ed oltre 200 feriti, il più grave atto terroristico del dopoguerra), comincia l'altalena da un corte all'altra, tra un verdetto di condanna e uno di assoluzione. Quello di ieri è stato il terzo, e non sarà l'ultimo, ce ne saranno almeno un quarto e un quinto. E torneranno le polemiche, visti i commenti con cui furono accolte le assoluzioni dèi luglio '89. Andreotti, pochi giorni dopo quella sentenza, disse in Parlamento che si poteva anche rimuovere 1 'aggettivo «fascista» dalla lapide che, alla stazione bolognese, ricorda l'eccidio di 12 anni fa. E il presidente della Repubblica;-uh anno fa, chiese scusa ai parlamentari del msi per aver definito pure lui fascista la strage nell'agosto dell'80, quando era presidente del Consiglio. Il giudizio di Cossiga, spiegò poi il capo dello Stato, fu fuorviato dagli investigatori di allora. Ora si ricomincia, per la Cassazione il verdetto che provocò quei commenti non vale. Il dispositivo delle sezioni unite è stato letto dal presidente Galli Fonseca alle 22,30, nell'aula magna del «palazzaccio» di piazza Cavour, di fronte ad un manipolo di avvocati e giornalisti. «Con questa sentenza - ha commentato subito dopo Guido Calvi, uno degli avvocati di parte civile - si riapre una pagina di storia così inopinatamente chiusa dai giudici di secondo grado. Ora si potrà tornare a sperare in quella giustizia che i familiari delle vittime attendono da 12 anni». L'ideologo di destra Paolo Signorelli, presente in aula, ha detto invece che «con questa sentenza si celebra la vittoria del partito trasversale su quello obliquo». La Corte d'assise di Bologna, in primo grado, aveva comminato, oltre ai quattro ergastoli, decine di anni di carcere per il reato di banda armata, ma quel «teorema» aveva traballato fino a crollare, dopo quasi nove mesi di udienze, nel processo di secondo grado. I giudici della corte'd'assise" d'appallo avevano creduto alla versione di Fioravanti e Mambro - «terroristi sì, ma non stragisti al servizio di qualcun altro» -, arrivando alla conclusione che gli indizi raccolti contro gli imputati non erano sufficienti a sostenerne la colpevolezza. , Pròprio su questo punto è avvenuta la discussione davanti alle sezioni unite penali della cassazione, a cui era stato affidato il caso, su istanza delle parti civili, vista la sua «complessità e rilevanza». Per tre giorni, nella scorsa settimana, il procuratore generale, gli avvocati dei familiari delle vittime e quelli degli imputati si sono fronteggiati in una discussione tutta centrata, come in un racconto di Agata Christie, nella somma delle coincidenze che diventano indizi e degli indizi che diventano prove. Per adesso hanno prevalso coloro che sostenevano la colpevolezza degli imputati, ora la parola passa ai nuovi giudici. Giovanni Bianconi I terroristi neri condannati all'ergastolo e poi assolti, dovranno di nuovo rispondere dell'accusa di strage Nella foto grande 1 primi soccorsi dopo l'attentato. In alto da sinistra Udo Gelli, e Pazienza. A fianco la Mambro e Fioravanti

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