Boskov, un'occhiata alla panchina del futuro
Boskov, un'occhiata alla panchina del futuro SAMPDORIA Lo Roma vuole Vujadin per sostituire Bianchi, ma oggi i giallorossi sono solo dei rivali da battere Boskov, un'occhiata alla panchina del futuro Torna Vialli all'attacco in coppia con Buso Mancini, acciaccato, rimarrà in tribuna GENOVA. C'è la Roma nel futuro di Boskov. Stasera come avversaria, l'anno prossimo come ennesima tappa della sua lunga carriera di tecnico. Pare che nei giorni scorsi i collaboratori di Ciarrapico lo abbiano contattato per offrirgli la panchina, visto che Ottavio Bianchi se ne andrà sicuramente. Vujadin fa finta di niente, ma si vede lontano un miglio che è lusingato per l'interessamento del club guidato dal re delle acque minerali. Boskov ha il morale visibilmente alto, nonostante il presidente Mantovani, prima di partire per gli Usa, gli abbia comunicato che, dopo sei anni, è giunto il momento della separazione. In un primo tempo l'intesa era che Vujadin, se avesse vinto la Coppa Campioni, sarebbe rimasto. Ma l'ipotesi comportava troppi rischi. Il 20 maggio i grossi tecnici sono già tutti sistemati. Ed Eriksson, che ha già un accordo sulla parola con la Sampdoria, non può certo aspettare quella data. Boskov, comunque, ha uno sguardo soddisfatto. Sa che non rimarrà disoccupato: «Che io abbia molte richieste interessanti è verissimo. Mi ha contattato la federazione giapponese per affidarmi la Nazionale, mi ha cercato ripetutamente Beckenbauer per affidarmi il Bayern Monaco. Ma io dall'Italia non intendo più spostarmi. Ormai questo è il mio paese d'adozione». E la Roma? «Nessun contatto, lo giuro. Per ora sono l'allenatore della Sampdoria e la Roma voglio solo batterla. Lo so che in questo periodo fioriscono mille voci di mercato e non mi scandalizzo di certo. Tutto diventa però realtà solo quando si mette nero su bianco, prima non esiste nulla». Da Rapallo, sede del ritiro giallorosso, si alzano già cori di benvenuto per il possibile futuro tecnico. Sono proprio tre ex sampdoriani a spalancargli le porte. Salsano, Carboni e Stefano Pellegrini gli stanno preparando ponti d'oro. Il piccolo centrocampista è rimasto con Boskov per quattro stagioni: «Con lui mi sono sempre trovato bene. Mi stimava e la stima era reciproca, mai uno screzio». Carboni: «Non è vero che ho avuto problemi con Boskov. Lo considero invece un ottimo allenatore». Per finire Stefano Pellegrini: «Ha una grossa esperienza, conosce tutto del calcio ed è abile a gestire i rap¬ porti con i giocatori». I presupposti per l'arrivo di Boskov nella capitale ci sono tutti. Ma il diretto interessato, per ora, non ne vuole proprio sentir parlare. Pensa solo alla sfida di stasera in coppa Italia: «Sampdoria-Roma è ormai un classico di questa manifestazione. E devo ammettere che loro sono in netto vantaggio. Ci hanno sconfìtto due volte in finale. Nella prima io non c'ero ancora, la seconda è cosa recente, della primavera scorsa. Ci siamo rifatti parzialmente battendoli nella finale di supercoppa italiana. Incontrare la Roma, quindi, per noi è un'esperienza sempre stimolante. E le partite sono sempre belle ed avvincenti. Io ho grande rispetto per la squadra di Bianchi, un allenatore eccezionale nel disporre i suoi uomini in campo. Davanti può disporre di Voeller e Carnevale, due punte che fanno paura. Giannini, nonostante le critiche, rimane sempre il miglior centrocampista italiano. In difesa sono abbottonatissimi. Ma noi dobbiamo provarle tutte per vincere. Conto molto sul rientro di Vialli e Buso. Una coppia d'attacco che ha peso e classe. Vialli è fresco come una rosa, la doppia squalifica in campionato gli ha consentito di riposare. Ha addosso una carica enorme, giocherà una grande partita». Ma Vialli è uno dei pochi giocatori sampdoriani in condizioni ottimali. Cerezo è in netta crisi fisica e scenderà in campo solo per un tempo. Lombardo, afflitto da una fastidiosa pubalgià, non vorrebbe addirittura giocare: «Sto male, non rendo secondo le mie possibilità e se non mi fermo in tempo rischio di non guarire più. Per di più molti non lo capiscono e anche domenica per me ci sono stati insulti a non finire». Anche Katanec si chiama fuori: «Nella partita con il Bari ho preso una brutta botta, se gioco rischio». Ma Boskov li zittisce: «Devono stringere i denti perché i loro malanni non sono poi così gravi. E con Silas e Dario Bonetti squalificati non posso certo fare a meno di loro». Chi sta male veramente è Mancini, con la caviglia sempre gonfia. Stasera andrà in tribuna magari al posto di Mantovani che conoscerà il risultato della partita negli Usa, dove si trova per sottoporsi ad una visita di controllo al cuore. Renzo Cerboncini Gianluca Vialli ritorna questa sera nella Sampdoria che affronta la Roma. Secondo l'allenatore Boskov «è in un momento di gran forma dopo le due settimane di riposo forzato per la squalifica»
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