UN'ITALIA DI TUTTI I COLORI

UN'ITALIA DI TUTTI I COLORI UN'ITALIA DI TUTTI I COLORI ALBERTVTLLE. Olimpiade bianca, gialla, rossa, azzurra: la sequenza cromatica è quella dell'Italia, ieri, in una delle più nevrotiche giornate del nostro sport. E' finita bene, con due medaglie, l'oro e l'argento, nella stessa gara, quella combinata alpina da noi tanto schifata quando la vincevano gli altri: primo Polig secondo Martin, un altoatesino e un piemontese a simboleggiare tutto l'arco alpino, due che prima non avevano mai vinto niente di importante, manco erano saliti su un podio grosso. Il bianco è quello canonico dei Giochi, e ieri anche della neve caduta a Val d'Isère, posto della nostra vittoria, dopo uno slalom su pista folle, da acrobazie e colpi di fortuna, con Accola che ha passato il traguardo di spalle, per mostrare il sedere agli organizzatori da lui definiti colpevoli di una «organizzazione casino». Il giallo è quello del reclamo dei francesi contro i due italiani, accusati di portare una scritta pubblicitaria antiregolamentare perché troppo grossa (nella prima manche, che nella seconda c'era uno scotch nero a coprire l'eventuale colpa). Il rosso è quello della nostra vergogna per avere patito un autentico panico, da ladri di polli, a tanti livelli, da quello giornalistico a quello dirigenziale. E non si capisce bene il perché,- se la scritta era davvero la stessa di tutta la stagione, passata indenne attraverso controlli interna' zionali. Intanto un po' di rósso (thrilling? vergógna?) veniva anche dallo slittino femminile, dove partecipavamo con il cuore e la mente a un reclamo delle statunitensi contro le austriache, per una faccenda di piedi fatti aerodinamici da un trattamento da gheisha dell'antico Oriente. Infine, l'azzurro pieno, o meglio un en plein azzurro, quello dei due sciatori alpini: eventuali colpe ricadranno sul Coni, cioè sul capomissione Pescante, o sulla Federaci: perché l'irregolarità, se c'è stata, non appartiene all'iniziativa di un singolo, ma a una disposizione generale, che peraltro sinora non aveva provocato problemi di sorta. La giornata del primo successo azzurro ai Giochi invernali di Albert ville è dunque stata assai complicata, con passaggi rapidi, fortemente umorali, dalla gioia alla paura. Cose molto nostre, che comunque sarebbe assurdo sovrapporre a quel che di buono anzi di grande hanno fatto, sugli sci, due atleti non spinti dal pronostico e neanche attesi dalla nostra fiducia. [g. p. o.J

Persone citate: Accola, Pescante, Polig

Luoghi citati: Italia