POLIG d'oro MARTIN d'argento

POLIG d'oro MARTIN d'argento Una storica accoppiata azzurra nella combinata olimpica POLIG d'oro MARTIN d'argento VAL D'ISERE DAL NOSTRO SVIATO Un oro e un argento, un'abbuffata azzurra. L'Italia dello sci è in festa. Lasciamo stare la pista disastrata, i favoriti caduti in battaglia, le polemiche mai spente sul valore vero della combinata, giudicata dai più una prova da abolire, anche oggi che ci ha regalato la gloria. Lasciamo perdere tutto, anche il reclamo che i francesi, evidentemente dotati di scarso fair play, per non dire peggio, hanno presentato contro gli azzurri per un marchio pubblicitario ritenuto troppo grande sulle tute, oppure il plateale gesto di scherno di Accola che ha tagliato il traguardo con il sedere rivolto alla folla in segno di protesta per la colpevole negligenza di chi doveva preparare il tracciato. Accola peraltro aveva ragione, la pista faceva semplicemente schifo. Parliamo invece di loro, dei nòstri piccoli eroi. Josef Polig e Gianfranco Martin hanno emulato a distanza di sedici anni l'impresa di Pierino Gros e Gustavo Thoeni, che arrivarono primo e secondo hello slalom olimpico di Innsbruck. Nel 1972, a Sapporo, Gustavo fu secondo davanti al cugino Rolando, sempre in speciale, e queste sono le uniche due doppiette italiane sul podio da quando si giocano i Giochi. Josef Polig, detto Speck Jo per via della specialità che vende nel suo negozio di alimentari di Novale, alle porte di Vipiteno, è il quinto atleta maschio dello sci alpino ad aver vinto un'Olimpiade. Il suo nome sarà scritto negli Albi d'Oro accanto a quelli di Zeno Colò, Gustavo Thoeni, Pierino Gros e Alberto Tomba, il quale, apriamo una parentesi, dal punto di vista psicologico sarà certamente favorito dai successi dei compagni, avrà meno responsabilità, non dovrà come sempre scendere fra i pali portando sulle spalle i pesanti destini della Patria. Josef ha battuto Gianfranco di 32 centesimi di punto, che tradotto in tempo vuol dire più o meno sei centesimi in slalom, un palpito di ciglia, la differenza fra l'argento e l'oro. I due ragazzi, 23 anni Polig, 21 Martin, sono stati bravi, anzi bravissimi. Hanno avuto coraggio e nervi saldi, hanno saputo sfruttare le occasioni cadute dal cielo e crediamo di non togliere nulla alla loro impresa, se raccontiamo come il cielo ha fatto cadere le occasioni. In libera sono usciti Gira nielli e Mader, candidati al trono, e dunque ieri restavano in corsa Accola, Strolz, Furuseth, gente piuttosto tosta fra i paletti dello slalom. Pauli, il nemico di Tomba, aveva fatto tre su tre, nelle combinate di Coppa, e il discorso azzurro sembrava limitato al bronzo, per bene che andasse. Lo pensavano anche gli atleti, a quanto pare, dato che la mamma e la sorella di Martin, dopo la libera, avevano deciso di ritornare al Sestriere. Sotto una bufera di neve che ha accentuato i peccati dei francesi, a quanto pare capaci solo di far reclami e non di mettere in sesto la pista, dove fino all'altro giorno sciavano i turisti, Accola e Furuseth hanno cucinato la frittata nella prima manche e Strolz se l'è mangiata nella seconda. Lo svizzero ha inforcato in avvio ed è dovuto risalire a scaletta perdendo otto secondi e ogni speranza, il norvegese ha commesso un grave errore ed è riuscito solo a vincere la prova ma non a rimediare al distacco in libera, l'austriaco è saltato a quattro porte dal traguardo e dall'oro. Sarebbe stato il primo sciatore maschio della storia ad arrivare primo in due Olimpiadi diverse, impresa che sta nei concretissimi sogni di Tomba. Polig ha ottenuto il 12° tempo nella prima manche e il 2° nella seconda, Martin il 7° e l'8°, oro e argento, abbracci e baci. Intanto i francesi presentavano il reclamo. Sotto processo un marchio che avrebbe superato i 50 centimetri quadrati, cioè il massimo consentito, e che gli azzurri hanno coperto con un cerotto nella seconda manche, dato che avevano avuto la sensazione che tirasse aria cattiva. La Fisi, fra l'altro, era in possesso di una lettera di approvazione delle misure del marchio (49,875 centimetri quadrati) da parte della Federazione internazionale. Una commissione della Fis e del Ciò ha comunicato in serata che in linea di principio la classifica resta immutata. La procedura comunque prosegue, la commissione tornerà oggi ad esaminare il caso, ma dovremo attendere almeno una settimana per sapere, è chiaro, che le medaglie restano dove sono Cario Coscia Reclamo francese: era troppo vistosa la pubblicità sulle tute degli italiani Josef Polig (in alto a destra e accanto al titolo a sinistra) e Gianfranco Martin (in arto a sinistra e qui sopra) hanno emulata a sedici anni di distanza l'impresa di Gros e Thoeni, primo e secondo nello slalom olimpico di Innsbruck A sinistra, l'austriaco Hubert Strolz che ha fallito il bis di Calgary cadendo a cinque porte dalla conclusione

Luoghi citati: Albi, Innsbruck, Italia, Sestriere, Vipiteno