Perrier, primo sì a Nestlé ma arriva l'antitrust

Perrier, primo sì a Nestlé ma arriva l'antitrust La Cob dà il benestare all'offerta d'acquisto, si apre ristruttoria contro il monopolio degli svizzeri e di Riboud Perrier, primo sì a Nestlé ma arriva l'antitrust E Agnelli prevede una lunga partita: «La notte del poker è appena cominciata» MELANO. Infuria la battaglia su Perrier, in terra di Francia. E Giovanni Agnelli, «eaggio» in Confindustria, dopo-otto ore di consultazioni molto italiane per trovare un successore al presidente Sergip Pmmfarina, non si sottrae alla domandina maligna. E in Francia, Avvocato? «Non so, non so le notizie di oggi», premette. Poi, sorridente avverte: «Se era una partita a poker, la serata è giovane». Ognuno ha le proprie carte in mano da giocare e la partita, fa capire Agnelli, è solo all'inizio. Un paio d'ore più tardi, la cronaca dà ragione all'Avvocato. Nel giro di pochi minuti le agenzie battono due notizie: da una parte c'è la Cob che dà alla Nestlé il via libera per lanciare l'Opa al 100% sul capitale Perrier; dall'altra c'è 1 autorità antitrust francese che accoglie il ricoreo della stessa Perrier contro la Nestlé e la sua alleata Bsn Danone. Un punto per ciascuno, la partita continua. La Cob, dunque. La Commission des operations de bouree di Parigi ha approvato ieri l'Opa di Nestlé e della Banca Indosuez lanciata il 20 gennaio scoreo al prezzo di 1475 franchi per azione. L'operazione era già stata approvata dal Conseil des.bourses de valeure (Cbv) lo scorso 27 gennaio, che aveva trasmesso la propria decisione alla Cob e al Tesoro. Ora la parola passa appunto al ministero, che però, verosimilmente, attendere l'esito dell'indagine avviata ieri dall'autorità antitrust. Proprio davanti all'antitrust francese la Perrier ha accusato Nestlé e Bsn di «intesa illecita» per dominare il mercato delle acque minerali. Il patto tra le due società prevede, infatti, la cessione a Bsn della Volvic, una delle marche del gruppo Perrier. L'antitrust ha nominato un relatore, madame Picard, che avrà due settimane per verificare la fondatezza delle accuse di Perrier. Per oggi, infine, è atteso il primo esame da parte della Corte d'appello di Parigi sul ricorso presentato dagli alleati francesi del gruppo contro l'invito fatto loro dal Cbv a presentare a loro volta un'Opa sulla Perrier. Fin qui le notizie dalla Francia. Quanto ad Agnelli, ieri mattina non è voluto andare oltre la battuta sulla partita a poker ap¬ pena cominciata. Gli è stato chiesto un commento sulle indiscrezioni circa il contenuto dei documenti stilati dalla Cob, la Consob francese. Si parla, in particolare, del desiderio di Antoine Riboud, il patron di Bsn, di allearsi con il gruppo Ifi-Ifint nell'Opa su Exor, la finanziaria che controlla Perrier. Un'avance respinta, dalla quale sarebbe nato il successivo cambio di allean¬ ze. Vero? Falso? «Tutto quello che è pubblicato sui giornali è quanto è stato riferito alla Cob, la Consob francese», precisa Agnelli. Infine una domanda «fuori tema» sulle pretese trattative tra la Fiat e la Peugeot. Jacques Calvet, il presidente della casa automobilistica, un paio di giorni fa aveva dichiarato al quotidiano newyorkese «Wall Street Journal» che la Fiat mirava a una fusione proprio con Peugeot. «Sono anni che collaboriamo insieme», ammette Agnelli. Ma aggiunge: «Però abbiamo filosofie, se non proprio divergenti, diverse». Anche perché, spiega, la Fiat «ritiene che il volume sia ancora un elemento importante». Per concludere, una postilla: «Non abbiamo mai detto che volevamo una fusione, noi abbiamo avuto trattative con Citroen, prima ancora che Calvet si occupasse di automobili, nel 1966-67». L'avvocato Giovanni Agnelli prevede tempi lunghi nella battaglia per la Perrier

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