la vita di Piero Gobetti un racconto interrotto di Piero Gobetti

La vita di Piero Gobetti un racconto interrotto Stasera Bobbio presenta il film-biografìa La vita di Piero Gobetti un racconto interrotto L'opera realizzata dal figlio Paolo con testimonianze di politici e letterati TORINO. Non è soltanto un «video» su Piero Gobetti nel ricordo dei suoi amici e compagni, quello che Norberto Bobbio presenterà questa sera al Museo Nazionale del Cinema, nel senso di una raccolta di testimonianze filmate e montate, secondo il modello diffuso dalla televisione. E' un vero e proprio film di poco meno di un'ora, realizzato dal figlio di Piero, Paolo Gobetti, in collaborazione con Claudio Cormio, eccellente montatore cinematografico. Un film che s'intitola «Racconto interrotto» e che vuole essere al tempo stesso un ritratto di Gobetti e un invito alla riflessione, una meditazione sul passato e un impegno per il presente, ma anche e soprattutto un cammino personale, partecipe e commosso, di un figlio alla ricerca di un padre mai conosciuto. Perché il film, che pure si fa apprezzare per la mole e la varietà delle testimonianze - ad opera dei maggiori esponenti politici e culturali del nostro Paese, da Carlo Levi a Natalino Sapegno a Mario Fubini a Igino Giordani a Giuseppe Saragat, da Sandro Pertini a Manlio Brosio a Umberto Morra a Giuseppe Prezzolini a Mario Vinciguerra, da Augusto Monti ad Alessandro Passerin d'Entréves a Ferruccio Parri ad Aldo Garosci, da Riccardo Bauer a Luigi Salvatorelli a Lelio Basso e Franco Antonicelli ad Eugenio Montale, da Leonida Repaci a Camilla Ravera a Umberto Terracini a Pietro Nenni a Luigi Emery e, naturalmente, all'amatissima moglie Ada Prospero Gobetti -, è in realtà un vero e proprio «racconto interrotto». Racconto interrotto, nel senso che ci obbliga, sulla traccia delle immagini, dei volti, delle parole, del contrasto fra il bianco e nero del passato e il colore del presente, della presenza discreta ma fondamentale della musica Satie, Beethoven, Bach, ma anche l'Internazionale -, a continuare la ricerca oltre la parola «fine». Ed è la presenza di Paolo, protagonista discreto del film, a condurci tra le immagini e le praole, a spingerci al di là dei ricordi e delle testimonianze (che restano giustamente «anonime» nel corso'del film, e solo alla fine viene dato a ogni volto il suo proprio nome), verso la presa di coscienza morale e politica. Sono le sue mani che sfogliano i libri e le riviste del padre, i suoi occhi che occupano lo schermo, in uno sguardo intenso e interrogativo come fosse rivolto contemporaneamente a noi e a se stesso, la sua voce appena percettibile, a costituire il leit motiv del racconto cinematografico. Che è sì un racconto «interrotto», per la tragica e immatura morte di Piero Gobetti avvenuta a soli venticinque anni mentre era esule a Parigi, ma che è anche una storia conclusa, dentro i confini di una rappresentazione rigorosa e intensa, tanto più commovente quanto meno gridata. L'esatto contrario della dilagante «inciviltà dell'immagine e della parola» cui ci ha abituati la televisione pubblica e privata. Perché Paolo Gobetti e Claudio Cormio sono riusciti a dare alle testimonianze raccolte in un trentennio - alcune delle quali mostrano i visibili segni tecnici del passato - quella dimensione intima, colloquiale, propria di un ricordo affettuoso e personale, inframmezzandole con immagini del presente, opportunamente manipolate, ingrandite, dilatate, che danno al lungometraggio una struttura composita e affascinante. Attraverso questa struttura prettamente cinematografica, il ritratto sfaccettato e prospettico di Piero Gobetti acquista un rilievo e una intensità drammaturgica che invano cercheremmo in un programma televisivo. Al di fuori di ogni retorica o facile commozione memoriale, la sua vita e la sua opera si impongono alla nostra mente e al nostro cuore, e riaprono un discorso morale e politico che ci pare di grande attualità. Gianni Rondolino Piero Gobetti, il film si intitola «Racconto interrotto» e vuole essere un ritratto e un invito alla riflessione, una meditazione sul passato e un impegno per il presente, soprattutto un cammino personale, partecipe e commosso, di un figlio alla ricerca di un padre mai conosciuto

Luoghi citati: Parigi, Torino