«Non eri un falso», e Londra chiede scusa a Raffaello

«Non eri un falso», e Londra chiede scusa a Raffaello La Madonna dei Garofani, creduta opera di un allievo, riscoperta e da oggi esposta alla National Gallery «Non eri un falso», e Londra chiede scusa a Raffaello Test ai raggi infrarossi contro il parere di grandi critici LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' rimasta a languire per un secolo come una copia di Raffaello in un corridoio del castello di Alnwick. Fin quando la scorsa primavera è stata riscoperta da uno specialista della pittura rinascimentale italiana, il curatore della National Gallery, Nick Penny. E, dopo un test ai raggi infrarossi, da oggi la resuscitata Madonna dei Garofani troneggia nella sua riacquisita autenticità in una sala della galleria londinese, subito meta dello stupefatto pellegrinaggio di studiosi e turisti. Gli specialisti, attoniti, già parlano di una delle più impor- tanti scoperte artistiche del secolo. Anche se non mancano dubbi e riserve. Anche se fioriranno di sicuro le polemiche perché l'attribuzione di questa Madonna a Raffaello è un affronto alla fama d'infallibilità del formidabile Bernard Berenson, che nel 1897 la declassò irrevocabilmente fra i rifacimenti degli allievi di Raffaello. La storia del piccolo, commovente dipinto è ricca dei misteri, dei colpi di scena che spesso scandiscono l'apparizione dei capolavori. La Madonna dei Garofani è approdata in Inghilterra a metà Ottocento, quando Algernon, quarto duca di Northumberland, l'acquistò dai fratelli Camuccini di Roma, pittori, amanti d'arte e commercianti. Il duca comprò da Pietro Camuccini 74 pitture della sua collezione per 27 mila sterline. La quotazione della Madonna era di 2500 sterline perché per gli esperti dell'epoca si trattava di un «vero» Raffaello. E tale continuò ad essere considerata. Fin quando il tarlo del dubbio prese a incrinare tanta fiera sicurezza. Iniziò il Passavant, che senza vedere il quadro lo declassò alla «Scuola di Raffaello». Lo seguono critici come il Krawe, il Cavalcasene che attribuisce la Madonna «probabilmente ad un assistente fiorentino di Raffaello». Ma il colpo di grazia è infetto dal Berenson: la Madonna è del pupillo di Raffaello, Giulio Romano. Il duca si arrende, il minuscolo quadro finisce dimenticato in un corridoio. Non se ne parla più per decenni. E quando per ristrettezze economiche i Northumberland devono disfarsi dei tesori di famiglia, nessuno pensa a quella copia: un Guercino finisce al Michigan Museum, un Bellini alla National Gallery di Washington. Ma da quel sonno umiliante, la Madonna è tratta dalla curiosità del giovane Nicholas Penny, che visita il castello. In corridoio scorge la Madonna: scolorita, incisa da una linea di frattura che rischia di deturparla senza rimedio. Penny convince il duca ad inviare il quadro al laboratorio della National. In agosto la Madonna arriva a Londra, è vivisezionata dalle più sofisticate apparecchiature. E l'eccitazione di Penny raggiunge il culmine quando, dalla visione offerta dai raggi, affiorano come in filigrana dei disegni uguali a quelli che Raffaello ha dipinto. Lungamente derisa come copia, come lavoro di un allievo, la Madonna dei Garofani è riattribuita alla gloria di Raffaello. Che succederà adesso? Molti temono che la Madonna miracolata non resterà a lungo in Inghilterra. Il duca di Northumberland ha venduto lo scorso au¬ tunno una magnifica enciclopedia del XIII secolo, patrimonio familiare da oltre 300 anni, perché, come ha spiegato onestamente, «tutti hanno bisogno qualche volta di raccogliere denaro». E per questo ha affittato il castello per le riprese dell'ultimo Robin Hood hollywoodiano. Con la Madonna di Raffaello denaro ne potrebbe raccogliere tanto, se cedesse ai canti di sirena arrivati dall'America. Perciò è già scattata una raccolta di fondi, patrocinata dalla National Gallery, per assicurare che la Madonna ritrovata non lasci più l'Inghilterra. ■ La «Madonna del Garofani» è uscita dalla polvere. I test scientifici smentiscono i critici da Berenson in poi

Persone citate: Berenson, Bernard Berenson, Giulio Romano, Nicholas Penny, Nick Penny, Robin Hood

Luoghi citati: America, Inghilterra, Londra, Michigan, Roma, Washington