Filmati mentre ritirano la tangente

Filmati mentre ritirano la tangente In un Comune vesuviano, la banda aveva chiesto 300 milioni a un industriale del legno Filmati mentre ritirano la tangente La telecamera dei carabinieri incastra 4 estorsori NAPOLI. L'estorsione a un imprenditore è diventato un film, quello girato dai carabinieri all'insaputa dei protagonisti. Il video degli incontri tra vittime e taglieggiatori e le fotografie scattate davanti alla fabbrica hanno incastrato quattro componenti della banda, arrestati mentre ritiravano la prima rata di una tangente di 300 milioni. L'industriale preso di mira dal racket avrebbe dovuto versare ogni mese una quota della somma pattuita. Nell'accordo era previsto persino un aumento per le festività natalizie e per le ferie estive: volevano stipendio, «tredicesima» e vacanze pagate. L'intervento degli investigatori ha liberato dall'incubo un industriale del legname con un'avviata ditta a San Sebastiano al Vesuvio, un comune alle pendici del vulcano. Qui il «pizzo» è diffuso e il silenzio è la regola: pochi denunciano, molti si piegano al ricatto per paura. Ma i carabinieri del Gruppo «Napoli 2» e del Raggruppamento operativo speciale hanno deciso di agire anche senza la collaborazione delle vit- time. A partire da dicembre hanno cominciato a sorvegliare aziende, negozi e uffici professionali che ritenevano fossero sotto estorsione. Hanno notato così le visite assidue di due pregiudicati della zona nello stabilimento dell'imprenditore del legno e hanno cominciato a «girare» le sequenze più interessanti pedinando anche il titolare in tutti i suoi spostamenti. Non è stato difficile identificare i taglieggiatori: Umberto Piscopo, 32 anni, emissario del clan della camorra che controlla il paese; Antonio Ferriere, 30 anni, suo luogotenente; e due insospettabili, ì fratelli Vincenzo e Giovanni Di Giacomo, 35 e 37 anni. Il primo è operaio nella fabbrica dell'industriale ricattato, il secondo possiede un'officina per auto. Disegnato l'organigramma della banda e individuato il basista, i carabinieri hanno seguito le mosse di vittime e ricattatori, fino a quando non hanno avuto ieri la certezza dell'imminente pagamento. Uomini in borghese hanno seguito l'imprenditore che, «scortato» da Piscopo, si è prima recato in banca a prelevare il denaro e poi nell'autorimessa dov'era fissato l'appuntamento. Ma mentre la busta, con dentro una trance di 3 milioni finiva nelle mani dei taglieggiatori, sono sbucati i carabinieri che hanno ammanettato i 4. L'industriale ha tentato di negare, ha detto che i soldi servivano a pagare il meccanico per la riparazione di alcune sue auto. Ma la versione non ha retto e, di fronte alle prove raccolte, l'uomo ha ammesso tutto. Agli inquirenti ha detto di non aver denunciato l'estorsione nel timore di rappresaglie. Mariella Cirillo

Persone citate: Antonio Ferriere, Giovanni Di Giacomo, Mariella Cirillo, Piscopo, Umberto Piscopo

Luoghi citati: Napoli, San Sebastiano Al Vesuvio