Filmati mentre ritirano la tangente di C. Cer.

Caso Di Pisa Il perito Ghio non è inquisito Il rebus-impronte Caso Di Pisa Il perito Ghio non è inquisito TORINO. Il perito Aurelio Ghio, consulente del giudice Alberto Di Pisa, imputato di calunnie e sospettato di essere l'autore delle lettera anonime al processo al Corvo di Palermo, ha smentito di essere inquisito per frode processuale e falso ideologico. Stando alle notizie riportate dai giornali, il dottor Ottavio Sferruzza, pubblico ministero del processo che si svolge al tribunale di Caltanissetta, avrebbe chiesto il rinvio a giudizio del perito «perché avrebbe indotto il presidente del tribunale di Caltanissetta a considerare trasferite delle impronte che invece erano state apposte direttamente, scambiando dei fogli su cui stava facendo le dimostrazioni davanti ai giudici». Nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio nell'ufficio del suo legale, avvocato Claudio Polidori, il professor Ghio, che è uno dei maggiori esperti calligrafi italiani, ha detto: «Presenterò un esposto denuncia contro chi ha voluto diffamarmi. Non mi risulta di essere indagato, né tanto meno di essere stato rinviato a giudizio. Il pubblico ministero ha soltanto chiesto in visione il fascicolo processuale». Quanto al merito delle accuse, ha spiegato: «Nella mia deposizione davanti al tribunale ho sostenuto che è possibile trasferire un'impronta da una superficie rigida, un tavolo, un oggetto, come un tesserino di riconoscimento in plastica, ad una superficie porosa. Per dimostrare quello che è avvenuto nel caso del giudice Di Pisa. La sua impronta potrebbe essere stata trasferita sulla lettera anonima». Ed ha concluso: «Nella dimostrazione ai giudici, svoltasi sotto le telecamere, ho illustrato le diverse metodiche con cui si può trasferire un'impronta. Nelle notizie riportate dai giornali si afferma che i periti d'ufficio tedeschi avrebbero escluso la possibilità di trasferimento di un'impronta. Cosa che non risponde al vero, perché hanno invece concluso che il mio è uno dei metodi possibili. Chi invece ha sempre sostenuto il contrario è il pubblico ministero ed è fin troppo facile capirne la ragione. Per quanto è a mia conoscenza, l'accusa di frode processuale non ha alcun riscontro alla procura di Caltanissetta: potrebbe essere una mossa disperata per sovvertire l'esito del processo», [c. cer.]

Persone citate: Alberto Di Pisa, Aurelio Ghio, Claudio Polidori, Di Pisa, Ghio, Ottavio Sferruzza

Luoghi citati: Caltanissetta, Torino