L'Ira beffa di nuovo Downing Street

L'Ira beffa di nuovo Downing Street GRAN BRETAGNA Un avvertimento a Major che proprio ieri ha rilanciato le trattative sull'Ulster L'Ira beffa di nuovo Downing Street Scoperta in extremis una bomba nel cuore di Londra LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sono tornate le bombe dell'Ira nel centro di Londra, con una scia di paura e di caos che per ore ha semiparalizzato la capitale. Proprio nel giorno in cui, per la prima volta dopo 16 anni, un premier britannico si è dovuto incaricare di persona di rilanciare le trattative sull'Ulster, convocando a Downing Street i leaders dei quattro partiti nordirlandesi. C'erano i rappresentanti dei due partiti protestanti «unionisti», c'era l'esponente liberale e quello socialdemocratico (espressione della comunità cattolica). Ma non era stato invitato nessuno del Sinn Fein, il braccio politico dell'Ira, la formazione nazionalistica che reclama la separazione dal Regno Unito. E l'Ira si è presentata all'appuntamento alla sua maniera: nascondendo un ordigno in una cabina telefonica a pochi passi dal Foreign Office. E' la seconda volta in un mese che l'Ira beffa così i servizi di si- curezza nella zona più protetta di Londra, fra Downing Street e Westminster. In gennaio aveva fatto esplodere un'auto-bomba parcheggiata in una traversa a poca distanza dalla sede di Major, dopo che la zona era stata sgomberata. E anche ieri i terroristi non hanno voluto sparare nel mucchio. Hanno telefonato a una tv, usando una parola in codice per certificare l'autenticità della minaccia: «Ci sono delle bombe a Whitehall» e hanno scatenato così il caos. Perché il messaggio ha costretto la polizia ad accorrere con artificieri e vigili del fuoco al seguito, per sgomberare d'urgenza tutti gli uffici ministeriali del Tesoro, della Sanità, della Difesa, dove è saltata la firma di un accordo militare anglo-kuwaitiano. Anche i parlamentari, che già avevano raggiunto i loro uffici attorno a Westminster, sono stati cacciati in strada. Dopo due ore di ricerca è stata individuata e disinnescata la bomba in una cabina telefonica a poca distanza da Downing Street. Oltre due chili di semtex, la firma usuale dell'Ira, come ha riconosciuto mestamente il capo dell'antiterrorismo George Churchill-Coleman. L'allarme è continuato per ore, perché un altro pacco sospetto è stato trovato al ministero per il Galles e un terzo in una stazione della metropolitana. Ma si trattava di falsi allarmi. Nel pomeriggio, Major ha comunque ricevuto i rappresentanti politici nordirlandesi. Al termine del colloquio, Major ha promesso: «Lavoreremo insieme per sconfiggere il terrorismo». Ma, intanto, l'Ulster rimane sotto l'incubo di nuove stragi. Paolo Pattuito

Persone citate: George Churchill-coleman, Paolo Pattuito

Luoghi citati: Galles, Gran Bretagna, Londra, Regno Unito, Ulster