Fiumana islamica sul Kashmir

Fiumana islamica sul Kashmir PAKISTAN I seguaci del Fronte di liberazione vogliono passare i reticolati del confine indiano: si rischia la guerra Fiumana islamica sul Kashmir L'esercito pakistano trattiene a stento la folla Lacrimogeni, bulldozer per costruire trincee di terra, addirittura un ponte demolito: i quarantamila soldati dell'esercito di Islamabad hanno impiegato tutti i mezzi per arginare la marcia islamica sulla frontiera del Kashmir e impedire quella che potrebbe diventare la terza guerra tra India e Pakistan. A innescare la miccia, settemila seguaci del «Fronte di liberazione del Jammu e Kashmir», bandiere verdi dell'Islam in testa, che hanno dato l'assalto ai 230 km di ima delle frontiere più calde del mondo. Volevano ribadire con un gesto clamoroso i diritti della maggioranza musulmana sul territorio amministrato dagli «imperialisti» indiani; erano decisi a sfondare gli sbarramenti di filo spinato, indifferenti alla Maginot di mine che l'esercito di Delhi ha costruito a tempo di record per bloccarli e alla esplicita minaccia di sparare a zero sugli «invasori», n nucleo più consistente dei militanti, guidati dal loro leader Amanullah Khan, ha sfondato nella regione di Chakoti i primi sbarramenti dell'esercito pakistano che cercava di tenerli lontano dalla frontiera, al grido di «morte agli aguzzini indù», «liberiamo i fratelli del Kashmir». Hanno ripiegato solo dopo un bombardamento di lacrimogeni. Ma nei distretti di Rajouri e Poonch centinaia di altri commandos islamici hanno dato l'assalto agli sbarramenti di confine, contenuti sempre più a fatica. Si parla di una armata di centomila dimostranti pronti a sfruttare il primo momento di disattenzione delle truppe e entrare in contatto con «i nemici» indiani. La tensione è altissima, in una zona dove peraltro da quarant'anni non si contano scontri, scaramucce e incidenti di frontiera che possono riaccendere il conflitto. Tutta colpa degli inglesi che, nel '47, quando decisero di liquidare l'impero, disegnarono i con¬ fini dei due nuovi Stati senza badare alle frontiere della fede e lasciarono in eredità agli ex sudditi mezzo secolo di odio e di vendette. La marcia di ieri, infatti, è stata organizzata nell'anniversario di un delitto di Stato, l'impiccagione del padre dell'indipendentismo kashmiro, Maqbool But. Ma la rabbia islamica contro i pagani indù conta negli ultimi due anni altri 2600 «martiri», vittime della repressione delle truppe indiane. Una mano pesante che si spiega con la guerriglia del movimento indipendentista contro «gli occupanti». A Srinagar, in un tempo lontano luogo di villeggiatura della ricca borghesia indiana con lo sfondo delle vette innevate dell'Himalaya, e nel territorio controllato dalle truppe di Delhi (i due terzi della regione) gli islamici hanno scatenato una offensiva senza quartiere: attentati, assalti a uffici pubblici e postazioni militari, imboscate. Puntu- re di spillo sanguinose (nel solo '91 le azioni di commandos sono state duemila) che hanno trasformato la regione in un fortilizio assediato. E nel fardello di sangue di questa guerra sporca bisogna mettere anche le 400 persone sequestrate dai separatisti e gli ottocento «collaborazionisti» eliminati, tra cui anche i pochi moderati rimasti, colpevoli di invocare moderazione e ragionevolezza. Delhi, potenza atomica, accusa esplicitamente il Pakistan di addestrare e armare «i terroristi» in santuari oltre frontiera. Islamabad, che da anni prepara la sua contro-Bomba, replica accusando gli indù di atrocità. Sul tetto del mondo la pace è sempre mi sogno. Domenico Quirico w AKSAl-CHIN ■ LINEA DEL CESSATI IL FUOCO — LÌNEA 01 FRONTIERA SECONDO L'AMMNISTRAZ. INDIANA .„.„..„, UNEA 01 FRONTIERA SECONDO L'AMMINISTRAI CINESE E PAKISTANA TERRITORI CONTESTATI TRA LA ONA E L'INDIA LAMMINISTRAI PAKISTANA DOPO IL CESSATE IL FUOCO La regione del Kashmir al centro da 40 anni di aspre rivendicazioni territoriali . tra Pakistan India e Cina

Persone citate: Amanullah Khan, Domenico Quirico