Una camera di torture della camorra

Una camera di torture della camorra Scoperta a Napoli Una camera di torture della camorra NAPOLI. Una corda con due uncini di ferro legati alle estremità, una rudimentale garrota per seviziare i traditori e poi intorno le tracce di una lotta furibonda: vetri rotti, mobili rovesciati, i piedi di un tavolo divelti e usati come bastoni, macchie di sangue su oggetti e pavimenti, fori di proiettili alle pareti. La «camera della tortura» è stata scoperta dalla polizia in un appartamento di Chiaiano, alla periferia Nord di Napoli. Quella casa era il covo di una banda di trafficanti di eroina. L'irruzione degli agenti risale alla notte di sabato: avvertiti da una telefonata anonima che segnalava una lite in corso nell'alloggio al quarto piano di un vecchio stabile, gli uomini della squadra mobile si sono trovati di fronte stanze deserte, i segni inequivocabili di oscure violenze, ma anche le tracce che hanno svelato il «giallo» e portato ieri all'arresto di quattro persone. Nella rete è finita la donna del capo, Luisa Paladini, 33 anni, e tre pregiudicati, tutti gregari agli ordini di Gaetano Stabile, 41 anni. Era lui, sfuggito per ora alla cattura, insieme con il fratello, Vincenzo, a decretare punizioni e atroci vendette per chi osava «sgarrare». E a incastrarlo sono stati proprio gli strumenti di cui si serviva per minacciare è tenere al guinzaglio i suoi guaglioni: i nastri con su registrati colloqui telefonici, conversazioni incise grazie a microfoni nascosti. Nella casa di Chiaiano, la polizia ha infatti trovato l'armamentario dei torturatori, una pistola, una cinquantina di dosi di eroina, ma anche tre microcassette con le voci dei componenti della banda, compresa quelle di «don Gaetano» che, uscito a dicembre dalla galera, si vanta di aver già guadagnato con la droga, nel breve periodo di libertà, quasi due miliardi. Due nastri, inutilizzabili, erano stati gettati in una bacinella colma d'acqua, un terzo, però, è stato scoperto durante la perquisizione sotto un materasso: gli investigatori hanno trovato nomi e circostanze che hanno delineato l'organigramma della banda. Quel che è accaduto sabato notte, per la squadra mobile è ormai chiaro. Nell'appartamento era in corso una riunione convocata probabilmente per dividere una partita di droga. Ma tra i presenti c'era anche qualcuno che non era stato ai patti o che ha cercato di ribellarsi al capo. Qualcuno da «sistemare» con le sevizie in uso nella banda. [m. e]

Persone citate: Gaetano Stabile, Luisa Paladini

Luoghi citati: Napoli